Madonnina del Lago, torna una festa antica
Domenica 9 ottobre il santuario che si trova sulla ciclabile sarà ancora una volta protagonista di una cerimonia popolare: saranno portati in processione i canestri colmi di doni che poi saranno messi all'asta

Un tempo era la festa più attesa del paese. Celebrava la “Madonnina del Lago”, quella bella chiesetta che sbuca all’improvviso sulla ciclabile, ad Azzate. Ci fu un tempo in cui stava per cadere in rovina e una celebre famiglia del paese, i Vanoni, si diede da fare per trovare i fondi e ristrutturarla. Durante la festa tutte le famiglie di Azzate preparavano cesti colmi di cibo che venivano poi messi all’asta.
“I Vanoni sono da sempre i ‘banditori” ufficiali della “Festa della Madonnina” – si legge nel sito della Pro Loco di Azzate da cui è tratta anche la foto. Fu Angelo Vanoni che iniziò il ciclo. La famiglia Vanoni è molto legata al piccolo santuario fin dalla sua prima grossa ristrutturazione, quando Luigi Vanoni morì cadendo dalla cupola. Dal 2010 è la volta della quarta generazione con Gianmario Vanoni, che succede al padre Guido Vanoni”.
Era il 1897 e Don Redaelli con i parrocchiani azzatesi organizzò ad ottobre una sagra per festeggiare la fine dei lavori di ristrutturazione del piccolo santuario.
E anche quest’anno domenica 9 ottobre torna la festa della “Madonnina del Lago”: il programma prevede alle 9.30 la messa, alle 14 la partenza da piazza Giovanni XXIII della processione-corteo con i doni offerti dai fedeli, dalle associazioni e dai commercianti: questo momento sarà accompagnato dalla musica della banda di Capolago.
Alle 14. 50 benedizione del santuario e alle 15.00 concerto musicale seguito dall’atteso incanto di canestri diretto da Gianmario Vanoni. Alle ore le 17:30 Santa messa in suffragio di Guido Vanoni e dei benefattori del santuario.
Funzionerà lo stand gastronomico, il servizio bar e saranno preparate le prime caldarroste della stagione.
Tutti sono invitati a partecipare con doni cesti e canestri che saranno appunto portati in processione: il momento più intenso della festa popolare. “Ciascuno deve organizzarsi con mezzi di trasporto manuali per portare i doni – spiega il manifesto diffuso dalla parrocchia di Azzate – : muscoli possenti, carriole, carrelli, vecchi passeggini che ognuno decorrerà per conto proprio o prima della partenza direttamente in piazza” (va detto che in caso di pioggia la processione non si svolgerà).
Poi tutti a far festa attorno al santuario: un momento di incontro che è anche un modo per salvare e mantenere viva una bella tradizione popolare.
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