Amanti killer, si indaga su altre 80 morti in Pronto Soccorso
I carabinieri avrebbero acquisito le cartelle cliniche durante le perquisizioni di martedì mattina. Altre denunce sono giunte al Comando di via Manzoni e si indaga su altre morti di familiari della Taroni
L’inchiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio e del Nucleo operativo dei Carabinieri di Saronno sta aprendo una voragine oscura nella gestione del Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno. Secondo fonti interne al nosocomio sarebbero almeno 80 le cartelle cliniche di pazienti deceduti, acquisite dai militari durante le perquisizioni e sulle quali sono stati avviati accertamenti.
L’effetto scatenato dagli arresti di ieri mattina ha anche spinto molti parenti di persone decedute a denunciare morti sospette. In effetti potrebbero essere molti di più le vittime del “protocollo Cazzaniga” e la stessa Procura aveva sottoposto alla commissione di periti incaricati dagli uffici di Largo Giardino un numero di casi almeno doppio rispetto a quelli poi inseriti nell’ordinanza (4 in ospedale e il marito di Laura Taroni, ndr).
«Il problema è l’identificazione del nesso causale tra la somministrazione di farmaci e la morte dei pazienti, accertato con elevato grado di probabilità solo in 4 casi proprio perchè il metodo veniva utilizzato su persone che avevano patologie gravissime che avrebbero comunque portato alla morte in breve tempo» – ha spiegato ieri sera in conferenza stampa il Procuratore capo Gianluigi Fontana.
Quello che è stato possibile accertare, infatti, è dovuto solo al fatto che il dottor Cazzaniga scriveva nero su bianco nei referti la quantità e la qualità di farmaci somministrati alle vittime. Quantità che in alcuni casi erano superiori di cinque volte alla norma e che gli stessi medici della commissione della Procura hanno constatato essere eccessive.
Oltre ai casi di morti in corsia gli investigatori continuano a lavorare anche sulle morti sospette tra i familiari di Laura Taroni. Oltre al decesso del marito, che aveva convinto di essere ammalato di diabete e al quale somministrava farmaci di cui non aveva bisogno, ci sono sospetti forti anche sulla morte della madre della Taroni e del suocero. Entrambi i decessi sono avvenuti a pochi mesi di distanza e in circostanze tutt’altro che chiare.
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