“Cassani chiude la scuola dell’obbligo per adulti”

La denuncia viene dal gruppo del Pd: "Il sindaco dice che ci vanno solo gli stranieri, l'assessore parla di motivi economici"

scuole primarie elementari Dante Gallarate

Gallarate dice addio al Centro Provinciale d’Istruzione degli Adulti. La denuncia viene dal Partito Democratico, tema che era stato sollevato già nell’ultimo consiglio comunale (dove però ha tenuto banco soprattutto l’animato confronto interno alla maggioranza): «Con una sorprendente decisione unilaterale, l’Amministrazione Cassani sfratta il Centro Provinciale Istruzione Adulti dalla sede in Via Seprio a Gallarate. Di fatto viene disconosciuto il contributo che questa istituzione ha portato per anni al miglioramento del livello scolastico dei cittadini adulti e degli adolescenti-giovani che, usciti dal circuito dell’obbligo, sono a rischio di dispersione scolastica e di grave emarginazione».

«Le motivazioni addotte dal sindaco e dall’assessora alla pubblica istruzione – continuano i dem – suonano contrastanti e sembrano confermare che la decisione di interrompere la collaborazione con il CPIA in Gallarate non siano del tutto condivise: l’uno afferma, basandosi tra l’altro su dati non corretti, che il Centro viene chiuso perché gli utenti sono esclusivamente stranieri, l’altra spiega che la convenzione non viene rinnovata per motivi economici».

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Gallarate «ricorda a entrambi che se questa amministrazione sceglie di investire nel sostegno all’alfabetizzazione nelle scuole primarie, allora è coerente sostenere l’alfabetizzazione anche di persone adulte. Esse, per una corretta integrazione nel contesto sociale in cui vivono, siano italiane o straniere, hanno il diritto/dovere di migliorare le proprie competenze scolastiche. Cittadine e cittadini consapevoli sono persone in grado di partecipare fattivamente al benessere della propria città, il miglioramento del livello culturale è la leva più efficace per costruire comunità coese e migliori. Ci domandiamo in quale abisso di ignoranza questa amministrazione trovi ragioni per togliere alla città un’istituzione che genera cultura, quindi valore, quindi ricadute solo positive anche in termini di sicurezza. Pensano forse che una comunità che ignora i cittadini stranieri sia più sicura? Che privandoli dell’opportunità di migliorare le proprie conoscenze linguistiche si tutela in modo migliore gli interessi generali della collettività? L’esplosione delle periferie di Parigi non insegna davvero nulla? Sindaco Cassani ci ripensi, a lei magari non sembrerà, ma la sua è una decisione che oggi danneggia tante persone che vivono nella nostra città e sono nostri concittadini, ma nel tempo danneggerà la qualità del tessuto sociale della nostra comunità, l’istruzione è da sempre un ponte che unisce e avvicina, non scelga il muro che separa».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Novembre 2016
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