Poste Italiane “minaccia” il Comune: “O ci riducete il canone o ce ne andiamo”

La raccomandata spedita al Comune dalla società: la richiesta è quella di rinegoziare l'affitto, riducendo il canone del 20%. Il sindaco Zanotti: "È uno schiaffo"

Casciago

“Se non ci riducete il canone d’affitto ce ne andiamo”. È questo il messaggio, inviato con lettera raccomandata, ricevuto dal sindaco di Casciago Andrea Zanotti lo scorso luglio.

Tra le motivazioni addotte da Poste Italiane, ci sono “l’attuale contesto economico”, la “conseguente situazione del mercato immobiliare” e l’”eccessiva onerosità del contratto”. In base a questi assunti, la società chiede al Comune di rinegoziare il contratto di locazione, riducendolo del 20%. Pena, si fa per dire, la possibilità che Poste Italiane cerchi un altro locale da affittare, lasciando Casciago senza servizio e, si legge sempre nella raccomandata, “col rischio di ritrovarsi con un immobile sfitto per molto tempo”.

«Quando ho letto la lettera – commenta il sindaco Zanotti – ho avuto un attacco di ilarità. Poste Italiane è una società che fa utili (utile netto salito a 807 milioni di euro, con un fatturato di 25,7 miliardi e utile operativo di 1 miliardo e 196 milioni nei primi tre trimestri dell’anno), i costi dei servizi aumentano a fronte di una consegna della corrispondenza non proprio puntalissima, provocata da una riduzione del personale diffusa. Francamente una richiesta del genere la giudico eccessiva: Poste Italiane paga 11500 euro all’anno, con oneri e utenze a carico del Comune che dovrebbero essere rimborsate e non lo sono da anni. Non credo sia una cifra folle, anzi. Valuteremo cosa fare, la mia intenzione è quella di rispedire al mittente la richiesta. Nel caso la “minaccia” venga messa in pratica, cercheremo una soluzione alternativa per andare incontro ai cittadini. Già i Comuni sono in difficoltà, le entrate calano e la crisi si sente ancora: se ci si mettono anche le Poste a dare schiaffi…».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Novembre 2016
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