Il punto nascite è stato chiuso
Da questa mattina non potranno più essere effettuati ricoveri per parto. Chiude anche la pediatria. Grande amarezza tra i medici e il personale del reparto

Da questa mattina, 6 dicembre, non si potrà più partorire all’ospedale di Angera. Con una comunicazione, giunta nel pomeriggio di ieri al responsabile del reparto, è stata data l’ufficialità a una decisione che era nell’aria da tempo. Nessuna fase transitoria è stata prevista e da oggi non si potranno più effettuare ricoveri per parto. Attualmente sono due le donne in travaglio presso la struttura e saranno i loro gli ultimi bambini a nascere all’Ondoli.
Inattesa è però un’altra chiusura che è stata annunciata, quella della pediatria, che non ricovera più bambini. All’ospedale di Angera rimarranno tuttavia aperte la ginecologia e l’attività di ostetricia che prevede l’accompagnamento al parto e tutte le attività ad esso collegate.
La notizia, arriva dopo l’annuncio da parte di un consigliere regionale, della mancata concessione della deroga che avrebbe permesso al punto nascita di rimanere aperto nonostante un numero di parti inferiore ai cinquecento. Un annuncio che ha lasciato grande delusione tra i medici e il personale del reparto e il suo responsabile, il dottor Antonio Gabriele. “Prendiamo atto di questa decisione – ha commentato – e la accettiamo con grande amarezza per il lavoro e l’impegno dedicati al reparto fino ad oggi. Sapevamo che da tre anni il punto nascita non raggiungeva il limite dei cinquecento parti ma confidavamo che l’importanza di questo servizo per il territorio fosse compresa. Accettiamo la decisione politica che va in un’altra direzione e non possiamo che attenerci alla disposizioni ricevute”.
Per scongiurare la chiusura del punto nascita si era attivato il Comitato per l’Ospedale Ondoli, che proprio ieri, aveva chiesto un impegno alle forze politiche del territorio per tutelare il servizio di pediatria. A questo si aggiunge una petizione sottoscritta da settemila cittadini con la quale si richiedeva di mantenere attivo il servizio nascite ed evitare un depotenziamento progressivo dell’ospedale angerese.
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