Varese Calcio, si dimette il presidente: “Progetti non condivisi”
L'annuncio in una conferenza stampa sabato mattina convocata d'urgenza. Gabriele Ciavarrella rimarrà comunque socio
Il presidente del Varese Calcio, Gabriele Ciavarrella, si è dimesso dalla sua carica e dal suo posto nel consiglio di amministrazione. Lo ha annunciato in conferenza stampa sabato mattina a Varese. «Avrei preferito tacere, ma il mio silenzio avrebbe provocato un rumore assordante» ha detto prima di indossare la sciarpa bianco rossa e, tra la commozione, ricordare che «rinuncio a questo incarico ma non rinuncio al Varese».
«Il Varese è rinato grazie al contributo di imprenditori locali e al significativo sacrificio economico dei tifosi» ha ricordato, ma «oggi mi trovo a non condividere un progetto che prescinde dai miei principi. È cambiata la compagine sociale, è cambiato il modus operandi e sono cambiate le scelte manageriali della società».
Ciavarrella era in carica dall’estate del 2015 e non è la prima volta che in società avviene un ribaltamento. Tanto che l’ex vicepresidente e fondatore Piero Galparoli è uscito dal gruppo qualche mese fa. La scelta di aprire a nuovi soci è nata ad inizio stagione perché «non sono un mecenate del calcio ed era necessario aprire la società a persone che hanno dato garanzie e promesse per fare una serie D decorosa». «Lo spirito è ora profondamente mutato – ha aggiunto il presidente uscente -, forse non c’è nemmeno più lo spirito in cui credevo. È mancata l’empatia tra vecchi e nuovi soci, con due percorsi inconciliabili. Io da imprenditore ascolto il mio istinto. Prometto che sarò sugli spalti ad esultare coi tifosi».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando l’attuale socio di maggioranza, Aldo Taddeo, ha convocato due consigli di amministrazione, il primo «con lo scopo di farmi accettare delle decisioni, da me mai condivise, sul futuro della società» e il secondo «con l’intento di escludermi» applicando l’articolo 18 dello statuto che riporta:
Potrà essere escluso dalla società il socio che commette azioni disonorevoli entro e fuori dalla società o che con la sua condotta costituisce ostacolo al buon andamento del sodalizio.
L’ostacolo, in questo caso, sarebbe quello alla ristrutturazione della società con una divisione tra una good company ed una bad company. «Fino ad un mese fa era una situazione che si poteva gestire -ha continuato Ciavarella- ma quando le strade si sono davvero separate dagli intenti, chi è più debole si fa da parte. E in questo caso io, non voglio essere d’ostacolo a nessuno». Il presidente uscente non nasconde i problemi di liquidità della squadra. «Credo che i ragazzi stiano ancora aspettando» ha risposto ad una domanda sugli stipendi ai calciatori mentre ha poi sottolineato che «le risorse promesse non sono ancora arrivate».
Al fianco di Gabriele Ciavarrella per tutta la durata della conferenza stampa c’era Enzo Rosa, che al momento rimane al suo posto all’interno del management della società. Rosa da un lato rassicura sul fatto che «la squadra non avrà problemi per questa stagione» perchè «le risorse minime saranno comunque garantite» ma dall’altro non nasconde la «preoccupazione per le divergenze per la programmazione economica». E mentre le nuvole si addensano sulla società domenica il Varese scenderà in campo a Borgosesia.
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Ahi, ahi, ahi…! Brutto segno le dimissioni di Ciavarella! Possibile che sia già tutto finito? La bella favola iniziata l’anno scorso è al capolinea? Posso solo augurarmi che tutto si possa ricomporre quanto prima trovando una soluzione seria e veloce per il bene del Varese e soprattutto per il futuro della società.