Cinquestelle sulle ferrovie: “Linea fatiscente, manca sicurezza”
Giorgio Bosoni, attivista M5S in una nota solleva i problemi sulla Luino-Gallarate: “Gallerie con le crepe e traversine mancanti, quando gli interventi?”
L’Alptransit e la sicurezza legata all’aumento dei convogli e al passaggio di sostanze pericolose. Nel frattempo, però, anche la presenza di problemi legati all’incuria e allo stato in cui versano le infrastrutture ferroviarie sulla Luino-Gallarate.
Giorgio Bosoni, attivista luinese dei Cinque Stelle è andato a farsi un giro sulla tratta inviando una lunga nota “dossier” sullo stato in cui versa la ferrovia.
L’ARCATA – «Quello che si vede sopra è l’arcata del ponte ferroviario di viale Dante (siamo a Luino ndr), nel tratto compreso tra la rotatoria della Ratti e il semaforo in prossimità della caserma dei Vigili del Fuoco. Sotto questo manufatto stazionano quotidianamente: auto in colonna al semaforo, scuolabus, autobus, camion, pedoni.
Per Rete Ferroviaria Italiana, Regione Lombardia e Provincia di Varese, è tutto nella norma e il problema non sussiste. “In Italia … rischio zero” secondo gli addetti degli enti sopracitati, anzi: gli allarmismi sono “preoccupazioni fuori luogo e inutili” dal 1851, epoca dell’inizio della realizzazione della Cadenazzo-Genova. Quanto meno indecoroso per un’infrastruttura attualizzata al 2017 spacciata come “fiore all’occhiello”», scrive Bosoni allegando foto.
LA LINEA – «All’entrata della galleria lunga di Laveno si contano 6 traversine consecutive spezzate (da quando, come è successo?), mentre i cavi che collegano i componenti del sistema di sicurezza attualmente in uso, sono “conservati” come descritto dall’immagine successiva. Qui rasentiamo l’eccellenza mondiale. Italia 2017, a due passi dalle scogliere sul lago! Forse in Zambia troviamo l’analoga applicazione del concetto di “Sicurezza”; tutto sotto stretto controllo tecnico degli addetti. Un simile cantiere a qualsiasi altro imprenditore, comprometterebbe già la fase del collaudo e qui siamo ad osservare un’infrastruttura ultra secolare».
TAVOLI TECNICI E SICUREZZA – «Nonostante l’enorme ostacolo economico che orchestra le decisioni sul futuro socio economico del Verbano da parte delle amministrazioni, i temi trattati con maggiore peso nei lavori del tavolo tecnico (quello attivato dal Comune di Luino qualche mese fa ndr), sono stati nell’ordine (dopo 5 sedute gli incontri sono stati sospesi):
– Sicurezza e come coinvolgere la popolazione nella comunicazione delle procedure di comportamento, in caso si verificasse un evento importante di pericolosità “superiore”.
Questo malcelato pericolo, o nuova propensione al rischio di incidenti, quando le nuove potenzialità dei trasporti raggiungeranno il pieno esercizio, è descritta nero su bianco nel
bellissimo lavoro dei tecnici della Comunità Montana, reperibile in PDF sui siti dei comuni del distretto, sotto la voce “Protezione Civile”. Lettura magari un po’ poco scorrevole ma
illuminante per molti aspetti. Per parlare anche dei mezzi e del coordinamento delle forze dell’ordine che comandano la catena dei soccorsi e che intervengono per primi sugli scenari.
– Viabilità e trasporti e soluzioni urbanistiche risolutive per le esigenze dei prossimi 30-50 anni, nuovi strumenti legislativi per la modifica o implementazione degli attuali PGT. Teniamo conto che la maggior parte degli svii o deragliamenti accade in prossimità degli scambi, non è inebriante sapere che gli scambi si trovano a 100 metri dall’ospedale e dalle scuole? O da Parco Ferrini come da via XXV Aprile, quindi dal mercato del mercoledì? Addirittura sopra la volta descritta all’inizio e il nuovo sottopasso carrabile. La viabilità di servizio anche per queste nuove esigenze dei cittadini che si stanno manifestando, dovrà introdurre la visione della “Nuova Luino”, come dovrà considerare le richieste del turismo più sostenibile che nutre già le economie di aree come il Trentino o il vicino Piemonte.
Ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno prodotto i risultati e con cui si continua a lavorare per migliorare gli aspetti elencati e ringrazio il Sindaco e la macchina comunale per aver esaudito la mia prima istanza che introduceva l’irrinunciabile creazione di un comitato di tutti i Comuni interessati, al fine di poter meglio coordinare e richiedere compensazioni e garanzie nella fase preliminare tra gli attori interessati (da affrontarsi in prima istanza almeno 10 anni fa)».
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