Italia e Svizzera senza confini sotto il segno della musica

Sabato e fino a Pasquetta una serie di concerti tratti dalla tradizione musicale campana riecheggeranno per le vallate del Luinese. Ecco cosa succederà

Curiglia con Monteviasco -  Piero, i Mulini e Monteviasco

Chi arriva a Piero si innamora spesso di una semplicità esportabile dappertutto, che si trova in tanti piccoli paesi di casa nostra, dove la magia è sospesa e basta un po’ di musica per riaccenderla.

Per questo varrà la pena ascoltare i Damadakà, gruppo musicale in viaggio dalla Campania assieme ai famigliari che passeranno nel Luinese, fra Italia e Svizzera, i tre giorni del prossimo weekend per portare il sapore della musica popolare e religiosa ancora viva e vegeta fra le tante persone che stanno riscoprendo luoghi e condivisione.

«Tutto è nato durante il piccolo Festival della Paesologia dell’estate scorsa – spiega Daniele Barone, dei Damadakà – . Fummo invitati dall’associazione Confini per ospitare questa iniziativa culturale e ci esibimmo in un piccolo concerto all’interno di una chiesetta dove era raffigurata una figura femminile con in mano una falce. Figure della devozione popolare, tra terra e senso del sacro. Proprio come avviene nella nostra tradizione popolare».

Da qui l’idea di tornare “in forze” per offrire una musica che nasce dalla tradizione popolare antichissima, con tarantelle e tammurriate – antidoti alla solitudine- che fanno stare insieme e uniscono, proprio come i confini di stato che da queste parti esistono e che si scioglieranno a colpi di tamburi e castagnette.

I Damadakà nascono una ventina d’anni fa: «Ci siamo conosciuti nelle feste tradizionali che sono ancora molto vive, e legate a pellegrinaggi che sposano il sacro e la danza di antica memoria, nata nei templi greci poi trasformatasi col cristianesimo nella devozione verso Maria, anche in forma domestica, dove si balla e si canta insieme. È una musica con respiro arcaico, ci sono tamburi e voci, castagnette, flauti in canna e danza».

Sarà un vero e proprio esperimento di contaminazione culturale perché lo spirito è quello di stare insieme, creare comunità: «Per questo arriveremo con le nostre famiglie per condividere appieno le nostre tradizioni con le vostre, e quelle svizzere per conoscerci a riscoprire paesaggi e luoghi e stare insieme attraverso canto e osservazione del paesaggio».

I Damadakà porteranno anche diversi strumenti musicali della tradizione napoletana, molti dei quali realizzati a mano e che sono al centro di progetti legati alle scuole per far conoscere e mantenere viva la tradizione del canto e quindi della condivisione anche fra i più piccoli.

Il programma della tre giorni
15 aprile, dalle 15.00 ad Agra, il 16 aprile alle 17.00 nella chiesa di Sant’Orsola a Sessa, e il 17 aprile dalle 11.30 a Monteviasco, accompagnati dalla musica e dai canti dei “DAMADAKA’ – musica dalla tradizione”
- attesa della Pasqua (15 aprile)
 – gioia della vita (16 aprile)
 – feste, suoni, canti e danze il 17 aprile quando a Monteviasco si aggiungerà il gruppo degli YANSOM, giovani ed entusiasti musicisti delle sponde del Lago Maggiore che da anni ricercano sulla musica popolare tradizionale del Nord. 
Un incontro di nacchere, tamburi, chitarre, viole, cornamuse e fisarmoniche.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Aprile 2017
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