Nella pancia del gigante Amazon firmato il primo accordo per i lavoratori
Dopo una lunga trattativa è stato raggiunto un primo accordo per le aziende di trasporto merci della filiera del colosso dell’ecommerce

La protesta iniziata con lo sciopero e il presidio dei cancelli di Amazon di Origgio da parte dei lavoratori delle aziende del consorzio e delle cooperative che operano nello stabilimento del colosso americano si è conclusa con un accordo. È stata infatti trovata l’intesa tra la Filt Cgil e i consorzi di cooperative che hanno in appalto il trasporto e la consegna dei prodotti per l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro del trasporto merci e logistica per tutti i lavoratori presenti sia nell’impianto di Origgio che in quello di Milano. «C’è stato il riconoscimento del livello contrattuale adeguato alle lavorazioni di quel sito – spiegano i sindacalisti della Filt Cgil – mentre prima venivano applicati i livelli più bassi di diversi contratti nazionali con l’unico scopo di contrarre il costo del lavoro».
Le contestazioni sollevate dal sindacato al colosso dell’e-commerce erano molte: non erano riconosciute le ore di straordinario, la mancata applicazione del contratto nazionale della Logistica e del trasporto merci, il mancato rispetto della normativa sugli orari di lavoro, l’utilizzo sproporzionato di lavoro part-time.
«Con l’accordo – continua il sindacato – abbiamo ottenuto un percorso di normalizzazione e d’implementazione delle condizioni lavorative e contrattuali tra le quali l’impegno a ridurre i contratti part-time e la trasformazione degli stessi in full-time, oggi infatti la presenza di part time supera le percentuali sancite dal contratto collettivo del Trasporto merci e logistica».
Nell’accordo vi è inoltre la trasformazione dei contratti a tempo determinato a tempo indeterminato. Vi è l’impegno immediato alla riduzione dello spezzettamento dei lavoratori nelle varie cooperative e l’assorbimento di tutti i lavoratori della ex coop M e G. riducendo il numero di soggetti oggi operanti nella stessa filiera di appalto.
«L’accordo di oggi è un passo importante per un settore della nuova economia – conclude la Filt Cgil – dove c’è una irregolarità. Il settore del trasporto delle merci è in rapida espansione e ha molti punti scuri che sfuggono dai controlli delle autorità ma che i lavoratori vivono sulla propria pelle. È ora indispensabile un confronto con Amazon Logistics per affrontare una discussione più ampia su tutta la filiera delle aziende che lavorano per l’azienda».
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