Aggredisce la Polizia Locale, ennesimo arresto per il nigeriano ubriaco
Espulso dal programma richiedenti asilo, vive per strada ma è ancora in attesa di una risposta sul ricorso presentato. Ogni mese finisce in carcere e poi torna in strada
Non passa quasi mese senza che S.A., richiedente asilo nigeriano, non finisca agli arresti. Finisce in camera di sicurezza, passa dal tribunale e poi nel giro di poco tempo ritorna in strada, nella zona della stazione.
L’ultimo episodio è avvenuto lunedì: l’uomo ha dato in escandescenze di fronte al bar Bellini in via Borghi, vicino alla stazione FS. Ha minacciato titolare e avventori del bar, che hanno allertato la Locale. Sul posto sono intervenute due pattuglie, una inviata dal comando e l’altra richiamata da piazza Giovanni XXIII. S.A. ha aggredito uno degli agenti (prognosi 10 giorni) ed è stato arrestato per aggressione, minacce e lesioni a pubblico ufficiale.
Processato per direttissima, è stato condannato a 8 mesi e subito scarcerato, con l’obbligo di firma presso la caserma dei carabinieri.
L’aggressore è persona ben nota alle forze dell’ordine: per le sue intemperanze è già stato fermato più volte – l’ultima quindici giorni fa – ed è stato espulso dal programma di assistenza per richiedenti asilo. Il che significa che non ha più diritto all’assistenza e all’alloggio, ma deve comunque rimanere in Italia in attesa che la sua domanda di asilo completi l’iter di Legge (attualmente ha fatto ricorso dopo una prima bocciatura). Il tutto senza che venga più sottoposto a forme di controllo costante o anche di cure (ha grossi problemi di dipendenza da alcol).
Una situazione paradossale, di cui fanno le spese i cittadini comuni e anche gli operatori delle forze di polizia, impegnati quasi settimanalmente a contenere le intemperanze dell’uomo.
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