Nicola Poliseno rieletto al primo turno
Risultato clamoroso del sindaco uscente, che vince in tutti i 19 seggi cittadini. Delusione di centrosinistra e Lega
Il luogo comune della “lunga notte elettorale” non si adatta alle elezioni 2017 a Cassano Magnago: già a mezzanotte, a un’ora dalla chiusura delle urne, sembrava chiaro il risultato quasi plebiscitario per Nicola Poliseno, sindaco uscente. Ce la fa al primo turno, sbaragliando centrosinistra e Lega Nord.
«Non farmi dire niente, sono terrone e sono superstizioso» diceva alla mezzanotte, con ampia dose di autoironia, Angelo Palumbo, grande stratega della campagna elettorale di Poliseno. L’attesa è durata fin verso l’1.30, quando nella sede di Forza Italia ci si è finalmente abbandonati ai festeggiamenti. «Ci aspettavamo un buon esito, ma non così: siamo estremamente contenti» commentava a caldo il sindaco rieletto. «Quel che avevamo percepito in questo ultimo mese si è avverato, a noi ora il dovere di fare ancora di più di quanto abbiamo fatto fin qui».
Gli sfidanti non si aspettavano una vittoria al primo turno, ma questa è arrivata con ampio margine: Poliseno ha vinto in tutti 19 seggi cittadini, un risultato notevole, in una città. Ha sfondato sia nei quartieri dove è storicamente più forte la sinistra, sia nei seggi a forte caratterizzazione leghista. Una volta completato lo scrutinio di tutte le sezioni questo è stato il risultato: Nicola Poliseno 58,9%, Mimmo Mottura 20,67% e Giovanni Battistella 20,43.
«C’è poco da commentare. Poliseno ha vinto, la gente ha deciso così, una conferma netta, questa è la decisione democratica che Cassano ha preso» commentava alle 2 di notte Mimmo Mottura, il candidato del centrosinistra. Che certo non nasconde la delusione: «Non mi aspettavo questo risultato , speravamo di arrivare al 25%, magari al 30%, di strappare il ballottaggio. Ringrazio tutto il gruppo che ha lavorato con serietà e passione. Siamo stati anche corretti, sia quelli della lista civica che il Pd».
Forse ancora più ampia la delusione che si respirava, già alla mezzanotte, nella sede della Lega Nord di via IV Novembre. «Hanno votato in pochi, forse ancora meno tra i nostri» commentava Gianni Battistella, candidato leghista. Lo spadone di Alberto da Giussano, i simboli del carroccio e della tradizione celtica sembrano non graffiare più: la città di Umberto Bossi sembra passata definitivamente di mano. Tanto che – a differenza di cinque anni fa – la sfida interna al centrodestra non ha attratto neppure più l’attenzione dei media nazionali. E Poliseno – cresciuto in Forza Italia, tra i pochissimi sindaci di centrodestra vincenti nel 2012, in un ciclo positivo per il centrosinistra – vince quasi spogliandosi dei simboli: uno degli elementi di forza potrebbe essere stata proprio la lista unica “civica”, interpretata come segnale di forza e di chiarezza.
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