Pedemontana invierà 2 milioni di lettere per i pedaggi non pagati
450mila lettere già inviate e a breve inizieranno anche le operazioni di riscossione per stranieri e recidivi. E nel frattempo il bilancio del 2016 si chiude con una perdita di 7,7 milioni

2 milioni di lettere arriveranno nella buca delle lettere degli automobilisti che hanno percorso Pedemontana ma si sono dimenticati di pagare il pedaggio. E’ questo il piano che l’autostrada ha iniziato a mettere in campo per andare a reperire un po’ di risorse per mettere in sesto i conti della società che -nel frattempo- ha chiuso il bilancio del 2016 con un buco da 7,7 milioni.
I SOLLECITI DI PAGAMENTO
Due milioni è la totalità delle lettere che Pedemontana invierà nel corso del 2017 e delle quali 450mila risultano già essere state spedite. Le lettere arriveranno nelle case degli automobilisti da parte di una società incaricata nella riscossione dei crediti, quindi con aggravio dei costi. L’azienda nel suo bilancio ha scritto che “a partire dal 2017 sono state intensificate le attività” con “l’intenzione di perseguire tutti i crediti maturati”. E in questo caso tutti vuol dire tutti. Anche stranieri e recidivi.
Pedemontana ha annunciato infatti di aver iniziato le procedure di affidamento della riscossione dei pedaggi non pagati dalle auto con targa estera affidandosi “ad una società specializzata nel recupero all’estero dei crediti”. In più anche chi fino ad ora ha ignorato tutti i solleciti di pagamento ricevuti fino ad oggi vedrà arrivare nuove lettere. Questo perché “a breve inizieranno le attività della società affidataria del servizio di recupero crediti relativo agli utenti italiani che, nonostante il ricevimento dei due solleciti, non hanno provveduto al pagamento del pedaggio”.
IL MISTERO DELLE LETTERE ABBANDONATE
Pedemontana nel suo bilancio spiega anche com’è andata a finire la vicenda degli scatoloni pieni di lettere di sollecito trovati in un bosco. L’azienda precisa di aver contestato il fatto alla società appaltante -la Smmart Post srl- procedendo quindi alla risoluzione immediata del contratto e alla segnalazione della vicenda all’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione. Pedemontana ha anche depositato una denuncia alla Procura di Pavia e si riserva di chiedere un risarcimento danni per quanto successo.
I CONTI DELLA SOCIETA’
Tutte operazioni volte a mettere una toppa al buco dei conti dell’azienda. Il 2016 si è infatti chiuso con il segno meno davanti alla cifra di 7,7 milioni di euro. Un risultato di esercizio non brillante per un’azienda che ha un debito di oltre 640 milioni di euro e che dovrebbe reperire le risorse necessarie per la conclusione dell’opera. E in effetti la voce di entrata principale, quella dei pedaggi, l’anno scorso si è fermata a quota 24,2 milioni di euro a fronte di costi di gestione che superano i 16 milioni di euro.
Un futuro -quello di Pedemontana- che è sempre più incerto. Se infatti da un lato infatti entro la fine di quest’anno dovrebbe entrare a regime la nuova società regionale che promette di far diventare gratuite le due tangenziali di Como e Varese dall’altro Antonio Di Pietro, il presidente che era stato designato con la missione di portare a termine l’opera, ha lasciato il suo incarico. E il progetto per arrivare fino alla fine si fa dunque sempre più in salita
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Pedemontana l’ho sempre vista come una grande opera non necessaria che ha nascosto un milione di attività losche al suo interno e che ha devastato un territorio prima integro.
Il tutto finanziata dal denaro dei contribuenti e cioè del signor nessuno.
Questione di punti di vista… Io invece l’ho sempre vista come un’opera utile, che mi consente di risparmiare tempo ogni giorno per andare e tornare dal lavoro. Sia A60 che A36. Concordo sul fatto che si poteva risparmiare del suolo, non so delle attività losche (per appurare basterebbe indagare). Non mi pare di vedere una bella gestione, ma di per sé le due infrastrutture (A36 ed A60) servono eccome.
Buongiorno,
potreste chiedere conto a Pedemontana di TUTTE le difficoltà incontrate dagli automobilisti nel tentativo di regolarizzare la propria posizione? Dalle sciure approssimative degli uffici, ai programmi di registrazione che non funzionano, alle lettere di addebito palesemente sbagliate, a tutte le ore perse per cercare di capire cosa fare? Ritengo di non avere pendenze. Ma se mi arriverà un sollecito sbagliato, la società di recupero sappia che verrà denunciata per estorsione.