Un secolo in sella per la Ciclistica Cassanese
Cento anni fa, nel mezzo della prima guerra mondiale, nasceva la prima squadra ciclistica di Cassano, "dove si mangia pane e ciclismo". Lo celebrano un libro e una mostra
Un secolo in bicicletta: era il 1917 quando a Cassano nacque il primo veloclub del paese, poi divenuto città. La Società Ciclistica Cassanese festeggia 100 anni di vita, il che ne fa una delle società più antiche della provincia.
In occasione del centenario la Cassanese ha deciso di festeggiare in grande: con una mostra storica (bici, divise, fotografie) e un volume che ricostruisce la storia del club. Fernando Pamio, anima di oggi della Cassanese, cita una vecchia canzone di De Gregori: «La storia siamo noi, nessuno si senta escluso: ho detto a tutti di cercare nei cassetti. Abbiamo un archivio abbastanza limitato ma con un po’ di passaparola abbiamo raccolto diverso materiale».
È una storia lunghissima, iniziata nel 1917, nell’anno della battaglia di Caporetto, quando le biciclette (per dare una idea di quanto tempo è passato) erano i mezzi di trasporto più veloci a disposizione dei soldati, versione moderna del cavallo. Dopo la guerra il ciclismo in Italia vive la prima, fertile stagione del ciclismo eroico: a quel periodo appartiene la figura di Pierino Barbati, uno dei corridori professionisti della Cassanese («che ha corso da indipendente, tesserato per la Cassanese, un Giro d’Italia»).
Le pagine del libro raccolgono foto anche molto vecchie, anche se il grosso delle immagini sono quelle del dopoguerra, nell’altro periodo d’oro del ciclismo in Italia, quello tra la fine della guerra e il boom economico, tra la rivalità Coppi-Bartali e il bergamasco terribile Felice Gimondi (per citare i nomi più conosciuti al grande pubblico). Alla generazione immediatamente successiva – all’alba degli anni Settanta – appartiene invece Mario Lanzafame, altro professionista nato in Cassanese, che è intervenuto molto emozionato all’incontro per il centenario.
Nel libro si affaccia – nelle
Immagini, nei ritagli di giornale – il clima di quello sport popolare e radicalissimo che è il ciclismo. Uno sport che si corre su strada, che in ogni foto di traguardo o di salita cattura una immagine di un paese i di una città, i nomi dei negozi, il volto di qualche appassionato industrialotto o di un direttore sportivo. Anche a Cassano era così, anzi più che in altri posti. Alla Cassanese, nel 1981, si è aggiunto il GS San Pietro, la squadra in cui è cresciuto anche Ivan Basso. “Qui c’è anche la storia di una città: molti a Cassano mangiano pane e bicicletta” ha commentato il sindaco Nicola Poliseno. Che ha un sogno in cantiere: portare a Cassano “un arrivo di tappa del Giro”: “l’iter è partito, speriamo”.
Alla festa per il centenario, accanto a Pamio e a Luciano Cagnola, c’era anche Adriano Borghetti, vicepresidente provinciale FCI, che ha auspicato che il club possa tornare a proporre qualche gara a Cassano (non è poi così facile).
Per adesso si può godere della storia: oltre al libro, c’è anche la bella mostra allestita a Villa Oliva fino a fine giugno, con una ventina di bici da inizio secolo in avanti, le divise di lana di un tempo, le foto di piccoli e grandi corridori.
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