Della Bordella verso il Siula Grande: “Pronti a restare 10 giorni in parete”
Il varesino, con Bernasconi e Arosio, decolla verso una nuova impresa: aprire una via sulla parete Est della cima peruviana
Un bagaglio di cinquanta chili a testa, gambe e testa pronte e allenate a puntino, un obiettivo forte e ben definito: aprire una nuova via sulla parete Est del Siula Grande, 6.344 metri di altezza nelle Ande Peruviane. La nuova impresa alpinistica di Matteo Della Bordella è sul punto di decollare: il forte scalatore varesino, insieme ai compagni di cordata Matteo Bernasconi e Tito Arosio, partirà martedì 25 alla volta di Lima, prima tappa di avvicinamento alla cima sudamericana.
DALL’ITALIA AL CAMPO BASE
Il viaggio che porterà Della Bordella, Bernasconi e Arosio ai piedi del Siula Grande è relativamente semplice. Da Lima il terzetto viaggerà in auto per un giorno fino a Huaraz, l’ultimo centro abitato in direzione della montagna, località dove sarà effettuata la spesa alimentare. Poi ci saranno due giorni di cammino, accompagnati da qualche asino con conducente per trasportare viveri e attrezzature fino al campo base. «Al campo resteremo circa 30 giorni – spiega Della Bordella a VareseNews – periodo in cui potremo allenarci e fare alcune perlustrazioni. Poi, quando ci saranno le condizioni e riterremo di essere pronti, daremo il via alla scalata».
Il Siula GrandeUN LUNGO ASSALTO
Un “muro” decisamente impegnativo: «Noi vogliamo aprire una via sulla Est, uno scudo di roccia calcarea che dalle foto dovrebbe essere alto circa 7/800 metri. Questa è la parte più difficile perché poi, prima di arrivare in vetta, c’è un’uscita su un terreno misto di neve e ghiaccio che sarà insidioso ma un po’ meno complicato. Per completare la salita abbiamo messo in conto di impiegare tra i 5 e i 10 giorni in parete: per aprire l’unica altra via disponibile fino a oggi, meno impegnativa della “nostra”, ci sono voluti 5 giorni. Impossibile essere più veloci».
ALLENAMENTO SENZA FORZATURE
Nell’ultimo periodo, Della Bordella e soci si sono ovviamente allenati per l’avventura peruviana ma – ci spiega Matteo – senza mai andare ai limiti. «Il Siula Grande ha una vetta di oltre 6.300 metri, altitudine notevole quando bisogna arrampicare e affrontare elevate difficoltà tecniche. Se dovessi arrivare in cima, sarebbe per me il punto più alto raggiunto, visto che al massimo finora sono arrivato a 6.100 metri. Abbiamo convenuto che per effettuare una scalata del genere dovremo arrivare freschi e agili: per questo abbiamo evitato di allenarci su tratti troppo difficili. Siamo stati su alcune montagne alpine con uscite di uno o al massimo due giorni. Tra l’altro è stata l’occasione buona per allenarmi anche con Tito Arosio, che conosco da tempo ma con il quale non avevo mai scalato».
OBIETTIVO UNICO
«Quando parti per una meta simile, pensi solo a quella – conclude Della Bordella – per cui la nostra spedizione prende il via per aprire la via sulla Est del Siula Grande. Però sappiamo che ci sono tante incognite, dal meteo alle condizioni della roccia, alle tempistiche e via discorrendo; in casi estremi potremmo anche cambiare programma. Però al momento non ci pensiamo: la testa ci porta soltanto lassù».
I PROTAGONISTI
Di Matteo Della Bordella, 33enne varesino cresciuto al Cai di Malnate e da diverso tempo nei “Ragni di Lecco” abbiamo scritto spesso per via delle sue imprese alpinistiche (QUI la sua biografia, QUI il resoconto della sua recente visita alla redazione di VareseNews). Con lui, sulla Est del Siula Grande, ci saranno come detto altri due alpinisti. Matteo Bernasconi, 35 anni, è originario di Villaguardia (provincia di Como, non lontano da Malnate), fa a parte a sua volta dei “Ragni” e ora vive a Busto Arsizio. Con Della Bordella ha già effettuato numerose imprese, compresa la salita sulla Est del Cerro Murallon.
Tito Arosio è il più giovane del terzetto: ha 30 anni, è di origini bergamasche anche se ora vive in Svizzera. È un accademico del CAI.
DIGITALIFE E MATTEO
Matteo sta partecipando alla realizzazione del docufilm DigitaLife che racconta i cambiamenti della vita con l’avvento del digitale. Proprio in partenza per il Perù ci ha inviato un video di cui una parte la trovate pubblicata sul canale YouTube del film e qui sopra.
DIGITALIFE E’ UN PROGETTO ANCHE TUO
È una grande ambizione raccontare il cambiamento con un film. Lo è ancor di più pensare di farlo in modo collettivo, corale, partecipato. DigitaLife sarà infatti un collage di storie che ci racconterete e che ci potrete fare avere con brevi video. Il nostro lavoro è organizzare tutto questo, raccontarlo e poi costruire l’opera grazie alla regia di Francesco Raganato.
Il digitale ha cambiato le nostre vite in profondità. Coglietene attimi, momenti, esperienze. Pensate a ciò che vi piace, vi preoccupa, vi entusiasma, vi spaventa. Anche le piccole cose quotidiane e non per forza i grandi progetti. Ognuno di noi vive, vede, ascolta storie che hanno a che fare con il digitale.
Raccontatelo. È un’azione importante per tutti noi e ci aiuterà a conoscere di più e a riflettere su cosa è successo, succede e succederà.
INVIA IL TUO VIDEO
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