I migranti di via dei Mille: “Non vediamo i gestori da un anno”
Siamo andati a parlare coi ragazzi del centro di accoglienza della KB srl: "Non vogliamo creare tensioni, il nigeriano nudo ha problemi psichiatrici. Il problema non siamo noi ma i gestori di questo posto"
«Sono qui da un anno e non ho mai visto Roberto Garavello o Katiusha Balansino. Noi non vogliamo creare problemi alla città ma chiediamo di poter avere le carte d’identità per chi ne ha diritto: per noi significa poter aprire un conto alla Posta, poter conseguire la patente, cercare lavoro per avere il permesso di soggiorno».
In via dei Mille è un altro giorno di anarchia tranquilla, il personale della KB srl non si presenta neanche più per chiedere di entrare. I migranti ospiti accusano uno dei responsabili che – stando a quanto raccontano – crea solo casino. Hanno appeso un nuovo striscione all’esterno della struttura sul quale hanno scritto la posizione del Comune sulla questione delle carte d’identità: «Non si accettano residenze in via dei Mille 5 in quanto non è ancora stato istituito il capo convivenza».
I ragazzi spiegano che il problema vero del centro di accoglienza sono le carenze di gestione. Quello che hanno scritto sullo striscione è il vero ostacolo al rilascio delle carte d’identità, al di là degli slogan: «Chiediamo solo che ci venga garantito un diritto perchè noi vogliamo integrarci – spiegano – abbiamo lavorato gratis con Legambiente e ci piacerebbe aiutare il Comune se ce ne darà la possibilità».
È la stessa consigliera leghista Paola Reguzzoni a sottolinearlo in un post su Facebook: «Se si vuole risolvere il problema di via dei Mille si cominci a denunciare la società che percepisce 30 € a giorno per gestire questi elementi senza assicurare alcun controllo. Lo proporrò nel prossimo consiglio comunale: denuncia per la società e richiesta immediata al prefetto di sospenderla dalla gestione indirizzando gli “ospiti ” in altre strutture. Questa è l’unica cosa concreta che si può realmente fare».
Il caso del nigeriano che girava nudo per strada è presto spiegato dai ragazzi che vivono nell’ex-Cral Enel: «Lui ha dei problemi psichiatrici, è sordo-muto e si esprime solo scrivendo in inglese – spiegano – non è giusto usare il suo caso per attaccarci. Noi non potevamo fermarlo, ognuno è responsabile delle proprie azioni».
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