La natura “si riprende” la ciclabile
Sono molti i frequentatori che segnalano il degrado della pista. Ma di chi è la competenza? Su tutto il tratto è dell'Ente Provincia, nel comune di Varese la manutenzione spetta a Palazzo Estense
La ciclabile attorno al lago di Varese è popolata come non mai in questi giorni d’estate. Facile da raggiungere, la si può utilizzare per una breve passeggiata o una corsetta. Si trova gente ad ogni ora del giorno. Non sarebbe male, quindi, se fosse curata un po’ meglio. Il tema non è nuovo ma come ogni anno, appena la vegetazione aumenta e torna ad “impossessarsi” di argini e panchine, torna la protesta dei frequentatori.
Su Facebook sono in molti a postare foto di degrado ed incuria soprattutto in alcuni punti, come ci scrivono Chiara Beati, che ha fotografato la ciclabile all’altezza di Gavirate, e Fulvia Baj che ha postato sul nostro Gruppo Oggi nel Varesotto, immagini abbastanza eloquenti: “Vorrei mettere in evidenza lo stato di abbandono della pista ciclabile – scrive Fulvia – le foto postate si riferiscono alla zona indicativamente all’altezza Schiranna/Bodio. Ora non mi sovviene come siano divise le aree di competenza delle zone (se siano comunali o provinciali) resta il fatto che è da cinque anni che corro e una situazione così degradata non l’avevo mai vista.
Se volessimo proprio sollevare la classica polemica da popolino, i soldi incassati negli ultimi periodi dal Comune di Varese delle multe potrebbero essere destinati al decoro della nostra città “giardino”.
Polemiche a parte, speriamo che qualcuno faccia qualcosa…”.
Poiché in molti ci chiedono chi abbia competenza sulla ciclabile del lago vediamo di rispondere qui: l’ente Provincia di Varese deve occuparsi della manutenzione della pista ciclabile lungo tutto il tratto tranne quello che corre nel comune di Varese. In quel tratto la responsabilità è di Palazzo Estense.
Resta comunque il fatto che ci sono lunghi periodi di tempo in cui i 29 chilometri di pista sono piuttosto trascurati. E a dirlo sono proprio quelli che la amano e utilizzano di più.
COSA E’ SUCCESSO IL GIORNO DOPO
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Visto che gli enti locali sono sempre più in difficoltà per mancanza di soldi e si sa, il denaro non lo stampa la Provincia o il Comune nei loro scantinati, io proporrei dei fare come si fa in molte parti di Italia. E cioè ogni confinante terriero curi e pulisca la sua parte di confine con la pista ciclabile. Un’ordinanza dei sindaci per i tratti competenti di strada (perché la pista ciclabile è un bene pubblico) risolverebbe senza troppi costi per nessuno. D’altronde è paradossale che in alcune delle foto si vede sul fondo al di là della recinzione o confine con la pista, il terreno ben curato, ma il ciglio, il fossato, il muretto di confine, viene lasciato pieno di erbacce, sembra di proposito!