Referendum per l’autonomia in Lombardia: tutto quello che devi sapere
Referendum per l'autonomia della Lombardia: cosa cambia, quando si vota, cosa comporta, come si vota, il voto elettronico, i seggi elettorali. Abbiamo raccolto tutte le informazione sulla consultazione del 22 ottobre
Con la firma del Decreto n 745 del 24/07/2017 il Presidente Roberto Maroni ha indetto il referendum consultivo di domenica 22 ottobre per l’autonomia della Lombardia.
- REFERENDUM, AFFLUENZA E RISULTATI
- Cos’è il referendum consultivo per l’autonomia della Lombardia del 22 ottobre
- Chi può votare al referendum autonomia Lombardia?
- Si può votare all’estero?
- Sono previsti rimborsi per il rientro dall’estero?
- Il testo integrale del quesito referendario
- Quando saranno aperte le urne e gli orari
- Per il referendum lombardo è previsto un quorum?
- Il voto elettronico, i tablet e la sicurezza nel referendum della Lombardia
- La campagna di comunicazione del referendum
- Referendum Lombardia cosa cambia
- Come voteranno i politici
- Le polemiche sui costi del referendum lombardo
- Le polemiche sugli spot della Lega per il referendum
- Il referendum sull’autonomia in Veneto
- Cos’è il “referendum digital assistant”? se ne cercano 7mila
- Il referendum lombardo e quello della Catalogna
- L’Emilia-Romagna chiede l’autonomia senza referendum
- ULTIME NOTIZIE SUL REFERENDUM PER L’AUTONOMIA DELLA LOMBARDIA
REFERENDUM, AFFLUENZA E RISULTATI
Leggi l’articolo con l’affluenza e i risultati. Leggi qui
Cos’è il referendum consultivo per l’autonomia della Lombardia del 22 ottobre
La Regione Lombardia con l’iniziativa referendaria vuole verificare se gli elettori desiderano che “intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse”, pur restando nel quadro dell’unità nazionale.
Il testo integrale del quesito referendario
Il testo della domanda che il 22 ottobre gli elettori troveranno sulla scheda, a cui dovranno rispondere SI’ o NO.
“Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?”
Chi può votare al referendum autonomia Lombardia?
Al referendum potranno partecipare tutti gli iscritti alle liste elettorali della Lombardia così come avviene per tutte le elezioni. Per informazioni ci si può rivolgere al proprio Comune di residenza.
Si può votare all’estero per il referendum lombardo?
La legge nazionale non lo consente: sarà possibile votare solo presentandosi di persona al seggio della sezione elettorale nelle cui liste si è iscritti.
Sono previsti rimborsi per chi rientra dall’estero?
Non sono previsti rimborsi per questo tipo di spese.
Quando saranno aperte le urne e gli orari
Durante la giornata referendaria del 22 ottobre le urne saranno aperte con i seguenti orari: dalle 7 alle 23.
Per il referendum lombardo è previsto un quorum
In questo tipo di referendum non è previsto un quorum, cioè un numero minimo di votanti affinché il referendum sia valido. Quindi a prescindere da quante persone avranno partecipato ci sarà la vittoria dei Sì oppure dei No.
Il voto elettronico, i tablet e la sicurezza nel referendum autonomia Lombardia
Il decreto di voto stabilisce anche l’utilizzo del voto elettronico in tutti i Comuni della Lombardia, un fatto che costituisce una novità nelle modalità di voto a livello nazionale. Per poterlo fare la regione ha acquistato 24mila tablet che saranno utilizzati nei circa 8.000 seggi per una spesa complessiva di circa 24 milioni di euro. LEGGI QUI L’ARTICOLO. I tablet poi rimarranno alle scuole.
“Ho deciso che il voto sarà elettronico nel 100 per cento dei seggi – ha detto il presidente Roberto Maroni -: quindi non ci sarà carta, né matite copiative, che spero metteremo in archivio per sempre”. Lo schermo riprodurrà il quesito e tre caselle con ‘Si’, ‘No’ e ‘Bianca’: “toccando una delle tre caselle – ha spiegato Maroni -, comparirà la croce – con la possibilità di cambiare idea e toccare un’altra casella -, poi la scritta ‘Vota’, premendo la quale sarà come aver depositato la scheda nell’urna. È previsto un sistema di sicurezza, che garantisce l’anonimato: non viene registrato il minuto in cui una persona vota, in modo che non si sappia come ha votato chi lo ha fatto in un determinato minuto”.
ECCO LE ISTRUZIONI PER IL VOTO ELETTRONICO
La campagna di comunicazione del referendum autonomia Lombardia
In considerazione degli obblighi di comunicazione previsti anche dalla legge Regione Lombardia ha attivato una campagna di informazione e comunicazione finalizzata a rendere nota ai cittadini lombardi la data della consultazione referendaria e la possibilità di consultare il portale regionale per ogni approfondimento riguardante le modalità di svolgimento del voto.
La campagna di informazione/comunicazione è rivolta a tutti i cittadini lombardi e declinata sui principali canali di comunicazione sia tradizionali che digital.
La campagna di pubblicizzazione finalizzata a rendere nota la data della consultazione costerà 1 milione e 300mila euro, come ha spiegato l’assessore Garavaglia all’aula del Consiglio regionale lombardo.
Referendum autonomia Lombardia cosa cambia
Con questo referendum, in caso di vittoria del sì, la Regione verrà autorizzata ad intraprendere le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, pur restando nel quadro dell’unità nazionale.
Con questo referendum, in caso di vittoria del sì, la Regione verrà autorizzata ad intraprendere le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, pur restando nel quadro dell’unità nazionale.
In caso di vittoria del Sì la Regione Lombardia avvierà il percorso istituzionale per ottenere più competenze e più risorse, nell’ambito del cosiddetto residuo fiscale, ovvero la differenza tra le tasse pagate allo Stato e quanto lo Stato restituisce sul territorio. Le competenze che possono essere richieste sono spaziano dall’istruzione alla ricerca, alla tutela della salute, all’ambiente e fino al coordinamento della finanza pubblica e ai rapporti internazionali.
Il negoziato si concluderà con un’intesa con il Governo e quindi con la presentazione di un disegno di legge al Parlamento che ratifichi con una legge rinforzata l’intesa raggiunta.
La Regione Emilia-Romagna ha avviato lo stesos percorso di contrattazione con il Governo senza fare il referendum.
Come voteranno i politici
Abbiamo chiesto ai politici del terrtiorio come voteranno al referendum del 22 ottobre.Le posizioni sono molto articolate: per dirla con una battuta: c’è chi dice sì… e c’è invece chi dice no, e chi “io non ci vado”. Abbiamo raccolto tutte le posizioni e le loro motivazioni in questo articolo.
Foto | Nome | Partito | Voto |
---|---|---|---|
Alessandro Alfieri | PD | Astensione | |
Maria Chiara Gadda | PD | Si | |
Daniele Marantelli | PD | Si | |
Paolo Rossi | PD | Si | |
Angelo Senaldi | PD | Astensione | |
Erica D’Adda | PD | Astensione | |
Paola Macchi | M5S | Si | |
Cosimo Petraroli | M5S | Si | |
Stefano Candiani | Lega | Si | |
Emanuele Monti | Lega | Si | |
Giancarlo Giorgetti | Lega | Si | |
Raffaele Cattaneo | AP | Si | |
Lara Comi | Forza Italia | Si | |
Luca Marsico | Forza Italia | Si |
Le polemiche sui costi del referendum lombardo
La posizione dei partiti di opposizione è che il referendum porterà a pochi cambiamenti concreti ma costerà molti soldi. Al momento della sua approvazione il Partito Democratico aveva avanzato proprio questo tipo di critiche contestando che la spesa prevista per la consultazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 46 milioni di euro. “La Lega – aveva commentato Alessandro Alfieri, segretario regionale PD – vuole fare il referendum per iniziare così la sua campagna elettorale per regionali e politiche del 2018″.
Abbiamo visto come le spese della campagna di comunicazione della consultazione costeranno 1 milione e 300mila euro, come ha spiegato l’assessore Garavaglia all’aula del Consiglio regionale lombardo. A questi si aggiungono le spese per i 24mila tablet che saranno utilizzati nei circa 8.000 seggi per una spesa complessiva di circa 24 milioni di euro (su questa voce in particolare, però, tra le opposizioni c’è l’apertura del Movimento 5 stelle). E, infine, i costi di gestione di tutta la consultazione ai seggi.
Le polemiche sugli spot della Lega per il referendum
La Lega Nord, nell’ambito delle proprie attività legate alla campagna elettorale in vista del referendum, ha presentato una campagna di spot in lingua dialettale per promuovere la partecipazione al voto. Gli spot sono stati contestati sotto più punti di vista ma ce n’è uno in particolare che ha provocato forti critiche al Carroccio poiché è stato girato nei pressi del ponte di Annone Brianza crollato lo scorso 28 ottobre.
Qui lo spot e il servizio di una tv locale
La campagna è stata presentata durante una conferenza stampa in via Bellerio che si può trovare integralmente riprodotta in video.
Il referendum sull’autonomia in Veneto
Nello stesso giorno del referendum della Lombardia in Veneto si svolgerà un referendum consultivo analogo a quello lombardo.
Cos’è il “referendum digital assistant”? se ne cercano 7mila
Si tratta di persone che supporteranno l’attività di voto nelle 12 provincie della regione Lombardia. Il 22 ottobre la consultazione sarà effettuata con il voto elettronico e l’agenzia Manpower ha aperto 7mila posizioni. Qui si trovano tutte le informazioni.
Il referendum lombardo e quello della Catalogna
“Il referendum della Lombardia del 22 ottobre è una cosa diversa rispetto a quello della Catalogna, perché quello è un referendum giudicato illegale dal governo spagnolo che chiedeva l’indipendenza, noi lavoriamo nell’ambito dell’unità nazionale”. Lo ha ribadito il presidente della Regione, Roberto Maroni, riferendosi al prossimo referendum del 22 ottobre in Lombardia e quanto avvenuto a Barcellona.
L’EMILIA-ROMAGNA CHIEDE L’AUTONOMIA SENZA REFERENDUM
La regione Emilia-Romagna ha già percorso senza aver fatto un referendum lo stesso percorso di contrattazione sull’autonomia con lo stato che intende percorrere la Lombardia in caso di vittoria del Sì.
Dopo aver discusso il Documento di indirizzi varato dalla Giunta regionale, l’Assemblea consigliare Dell’Emilia-Romagna ha infatti approvato una risoluzione che impegna il presidente Stefano Bonaccini “ad avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’intesa prevista dall’articolo 116, comma terzo, della Costituzione”, che consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata.
Hanno votato a favore Pd, Si e Mdp, astenuti Fi e AltraER, contrari Ln e Fdi mentre il M5s ha deciso di non partecipare al voto.
ULTIME NOTIZIE SUL REFERENDUM PER L’AUTONOMIA LOMBARDIA
È scontro sul referendum lombardo tra Roberto Maroni e Giorgia Meloni
Giorgia Meloni aveva sollevato le proprie perplessità sull’opportunità del quesito referendario dichiarando che lei stessa non si recherebbe alle urne poiché si tratta di un “referendum solo propagandistico”. E non usa mezze misure Roberto Maroni per rispondere all’alleata, spiegando che con Giorgia Meloni, dopo le dichiarazioni contro i referendum per l’autonomia, “c’è un problema, perché sono dichiarazioni negative, sbagliate e molto pesanti”. LEGGI QUI
Summit dei sindaci per il “sì” a MalpensaFiere con Maroni e Gori
Decine di sindaci e rappresentanti delle istituzioni hanno discusso durante l’incontro organizzato dal sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, a MalpensaFiere nella giornata di mercoledì 20 settembre, a quasi un mese dal referendum del 22 ottobre. LEGGI QUI
Referendum Lombardia, si cercano 7mila “referendum digital assistant”
Si tratta di persone che supporteranno l’attività di voto nelle 12 provincie della regione Lombardia. Il 22 ottobre la consultazione sarà effettuata con il voto elettronico. LEGGI QUI
Anche da Bergamo il comitato per il sì, Galimberti sarà portavoce
Dopo le prime uscite a Varese è stata ufficializzata a Bergamo, ospite del sindaco della città Giorgio Gori, il comitato per il sì. LEGGI QUI
Il Venezuela e il referendum lombardo sull’autonomia
La Smartmatic ha gestito le elezioni in Venezuela ed è la stessa che ha vinto il bando per la gestione di tutta l’operazione di voto per il futuro referendum del 22 ottobre in Lombardia. LEGGI QUI
Cinquestelle: “Il referendum elettronico è un investimento”
Per i Cinquestelle è ridicola la polemica sui costi della consultazione “Sui grandi temi i cittadini vanno sempre consultati”. LEGGI QUI
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