Rivolta patteggia e restituisce i soldi
L'ex-sindaco e l'imprenditore Massimo Zocchi hanno concordato pene, rispettivamente, a 4 e 3 anni. Ora sarà il giudice per l'udienza preliminare a decidere
L’ex-sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta, arrestato per concussione, corruzione e abuso d’ufficio, ha trovato un accordo con il sostituto procuratore Luigi Furno per un patteggiamento della pena a 4 anni di reclusione e alla restituzione di 65 mila euro, frutto di tangenti.
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Il politico forzista, arrestato a maggio insieme al fratello Fulvio, alla compagna Orietta Liccati e ad alcuni imprenditori aveva già reso nota la volontà di chiudere la vicenda senza andare a dibattimento. Insieme a lui ha scelto il patteggiamento anche l’imprenditore Massimo Zocchi, accusato di aver pagato una tangente di 13 mila euro, che si è accordato per una pena di 3 anni.
Al momento i due sono gli unici ad aver deciso di dichiararsi colpevoli in cambio di una pena più morbida mentre gli atri tre imprenditori (Gianluca Pinza, Aldo Sangalli e Marco Ferrari), Fulvio Rivolta, il segretario comunale, il vigile urbano Costantino Gemelli e Orietta Liccati non hanno ancora deciso la loro strategia e non è da escludere che possano tentare la via del processo dibattimentale o il rito abbreviato.
La decisione su tutto, comunque, spetta al giudice per l’udienza preliminare Nicoletta Guerrero che ha fissato la data dell’udienza per fine settembre.
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