Derby di basket, cambia anche la viabilità

Biglietterie aperte solo fino alle 20, via Vellone e via Stadio chiuse alle 18,15. Tutti i provvedimenti presi in vista di Varese-Cantù di lunedì 16

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Dopo le limitazioni sulla vendita dei biglietti (le trovate in QUESTO ARTICOLO), le autorità responsabili dell’ordine pubblico hanno diramato anche una serie di decisioni riguardo all’accesso al PalA2a di Masnago in occasione del derby di basket tra Varese e Cantù in programma lunedì sera (16 ottobre) alle 20,45.

Innanzitutto le biglietterie del palazzetto potranno restare aperte tra le 18,30 e le 20, ultimo orario utile per acquistare un biglietto. Nessuna decisione dell’ultim’ora, quindi per i tifosi: arrivare senza tagliando a ridosso del match non permetterà di entrare nell’impianto. Va ricordato che ogni persona può acquistare un solo biglietto esibendo il proprio documento di identità.

Lo stesso orario (18,30 – 20) sarà fatto rispettare anche per le persone che accedono al PalA2a con un accredito o un invito da ritirare in quella sera: in questo caso però non si potrà utilizzare la consueta entrata parterre (quella dove è posizionato lo Store) bensì sarà obbligatorio entrare dalla porta “Parterre Nord”, cioé esattamente dalla parte opposta, verso la scuola media Vidoletti. Anche l’ingresso e l’uscita della Tribuna Silver B cambierà rispetto al solito: per questo settore andrà usata la porta n° 4 sul lato Ovest del palazzetto.

VIABILITA’ MODIFICATA

Lunedì sera sarà necessario fare attenzione anche alle modifiche sulla viabilità ordinaria. Dalle 18,15 saranno infatti chiuse al traffico veicolare sia via Vellone sia via Stadio. L’accesso al palazzetto sarà invece possibile da via Manin e da via Pista Vecchia, dove si trova il parcheggio interno (a disposizione di consorziati, sponsor e giornalisti) al quale si potrà arrivare da via Carrano, e cioé da Avigno.

Il tutto, lo ricordiamo, per via dell’arrivo di 80 tifosi di Cantù, cioè il numero massimo di biglietti concessi agli ospiti, gestiti per altro in via diretta dalla società della presidente Irina Gerasimenko. Vero che “la prudenza non è mai troppa”, ma in questo caso – come sempre – ci si chiede quanto senso abbia “militarizzare” un quartiere per un numero così esiguo di supporters ospiti.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Ottobre 2017
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