Inaugurata la nuova sede della Comunità Montana

Assenti, come promesso, i sindaci della minoranza. Il presidente del Consiglio Regionale: “Le istituzioni sono di tutti, non si può indebolire il loro valore”

Taglio del nastro alla nuova sede di Comunità Montana

Avevano promesso di disertare il momento ufficiale rappresentato dall’inaugurazione della nuova sede della Comunità Montana valli del Verbano, e così è stato. I sindaci che siedono nella minoranza dell’assemblea non erano presenti, con la sola eccezione di Ambrogio Rossi, primo cittadino di Curiglia con Monteviasco, che ha presenziato all’inaugurazione di questa mattina, sabato, nel quartiere di Voldomino.

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Un’assenza che ha certamente pesato, citata di sfuggita nei discorsi inaugurali dei padroni di casa, ma apertamente biasimata da una carica come quella del presidente del Consiglio Regionale. Raffaele Cattaneo nel suo intervento ha difatti specificato la linea politica del Pirellone rispetto alle Comunità Montane, enti che formano quel “corpo intermedio” fra lo Stato e i Comuni, grazie ai quali si risponde all’esigenza di un Paese coeso e più partecipato. «Mi è spiaciuto che alcuni sindaci abbiano voluto polemizzare: le istituzioni sono di tutti, ma non si può indebolirne il valore. Valore che invece vogliamo difendere, per il prezioso lavoro che verrà svolto in questo stabile», ha concluso, riferendosi appunto alla recente polemica per la diserzione della minoranza.

Alla cerimonia erano presenti numerosi consiglieri regionali, da Marsico (Fi) a Macchi (M5S), e Monti, (Lega), oltre a numerosi amministratori di enti vicini – per vocazione o geografia – : Parco Campo dei Fiori, Carabinieri, Finanza e Polizia, Vigili del Fuoco e operatori legati ai ruoli istituzionali svolti sul territorio: il presidente Giorgio Piccolo nel suo discorso ha ricordato per esempio il lavoro di risistemazione della villa Walty, in corso grazie all’impiego degli operai forestali al lavoro nel parco di quel «gioiello liberty tra le più belle ville di Luino» – nonché vecchia sede della comunità montana del Luinese – che svolgerà un ruolo logistico importante.

Presenti anche amministratori che hanno preceduto Piccolo nella direzione, da Paolo Enrico a Ido Locatelli; presente nei ricordi, perché applaudito a lungo, il compianto Silvio Fiorini, storico e apprezzato amministratore del Nord. Tra gli “ex” si è certamente notata l’assenza di Marco Magrini, vice presidente della Provincia ma anche esponente di peso della minoranza attuale.

Per il resto l’impressione generale di questa cerimonia è passata come buona operazione di risparmio per la pubblica amministrazione: l’ha ricordato Prefetto di Varese Giorgio Zanzi che ha parlato di “esempio virtuoso di collaborazione tra enti”; concetto uguale a quello espresso dal Presidente del Tribunale di Varese Vito Piglionica che ha ricordato le parole, colme di felicità, del sindaco di Luino Andrea Pellicini, figlio dello scomparso senatore Piero, che combatté in passato una vera e propria battaglia parlamentare per difendere la presenza della sezione distaccata del Tribunale di Varese proprio qui. Ora lo spazio è diviso – al piano superiore – col Giudice di Pace, ufficio che sta ricoprendo un’importanza via via sempre maggiore in tema di amministrazione della giustizia.

Andrea Pellicini ha ricordato la genesi del palazzo e l’evoluzione dei suoi utilizzi fino ai giorni nostri: «Gli immobili quando sono belli devono essere utilizzati al meglio, e qui abbiamo un esempio di efficienza amministrativa: mettiamo insieme le forze e risparmiamo 80 mila euro l’anno», ha ricordato il sindaco, che con la firma della convenzione per la gestione dell’immobile ha di fatto “blindato” la presenza di Comunità Montana a Luino, facendo di Voldomino un polo amministrativo-direzionale importante di quella “capitale del Lago Maggiore” più volte evocata durante i discorsi a microfoni accesi e spenti in riferimento alla città.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Ottobre 2017
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