4 novembre, la commemorazione ai caduti con gli alunni

Anche gli alunni si sono uniti a tutta la comunità per ricordare i soldati caduti nella prima guerra mondiale

commemorazione 4 novembre morazzone

Nella mattinata di domenica 5 novembre gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria “P.F. Mazzucchelli” e gli alunni della classe 3A della Scuola Secondaria “E. Fermi” di Morazzone si sono uniti a tutta la comunità per ricordare i soldati caduti nella prima guerra mondiale.

La mattinata è iniziata presso la lapide, scolpita da Alfonso Mazzucchelli, presente nel cortile antistante la scuola primaria. Qui, mentre un musicista della banda “Mam” suonava “Il Silenzio” in una suggestiva atmosfera, il sindaco Matteo Bianchi ed i rappresentanti dell’associazione alpini di Morazzone hanno deposto una corona di alloro a testimonianza d’imperitura memoria.

Il corteo ha poi proseguito verso la chiesa di Sant’Ambrogio dove è stato celebrato, dal sacerdote don Gino, il rito di suffragio. Al termine dell’eucarestia, guidati dalle autorità comunali e dagli alpini, ci si è recati presso il monumento ai caduti eretto nel cortile prospicente il cimitero. Proprio sul punto più alto, le personalità presenti e tutti gli alunni hanno reso onore e mostrato il loro rispetto a chi, con il supremo sacrificio della propria vita, ha reso possibile a tutti noi oggi di sentirci liberi nei pensieri e nelle parole.

La banda “Mam” ha aperto la commemorazione; il sindaco ha, poi, sottolineato l’importanza ed il valore del ricordo, non solo delle guerre passate ma anche di quelle presenti. I bambini delle classi quinte hanno eseguito il canto “La canzone del Piave”. Hanno scelto questo brano, insieme alle insegnanti, poichè in esso viene descritto l’inizio della grande guerra per l’esercito italiano, 1915. Questo testo era stato scelto dal governo dell’epoca provvisoriamente come inno nazionale, sostituendo il precedente “Marcia Reale”.
Suggestiva e densa di significato è stata la proposta della lettura degli alunni della secondaria di primo grado. Una struggente lettera inviata da, Mario Falcetti, soldato morazzonese al fronte, alla famiglia, in cui gli echi di distruzione, di paura e dolore erano velati dalla preoccupazione per i propri cari, nonostante tutto. Da queste parole si è evinto come ogni milite avesse nel cuore due grandi affetti: la famiglia e la patria.

Gli astanti hanno, infine, ascoltato la riflessione del signor Enrico Magnani, membro dell’associazione dei combattenti e reduci di Morazzone. Le sue parole sono venute direttamente dal cuore di chi ha visto il lato oscuro di ogni uomo ed ha augurato ai giovani presenti di scoprire solo quanto di più nobile, coraggioso e degno di onore ci sia dentro di noi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Novembre 2017
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