Smart srl, 140 lavoratori rischiano grosso
Lunedì mattina l'assemblea dei lavoratori: "Situazione debitoria pesante". Eppure prima dell'estate c'erano ancora commesse

In primavera lavoravano ancora a buon ritmo. C’erano commesse, avevano acquisito un’altra società, nuovi colleghi. Ma oggi, a distanza di pochi mesi, la Smart di Cassano Magnago sembra in ginocchio: i lavoratori chiedono chiarezza alla proprietà e ai nuovi amministratori, dopo il precipitoso addio dell’ex amministratore Glauco Amonini.
Oggi è scattato il primo presidio con assemblea dei dipendenti dell’azienda di via Tintoretto. «Abbiamo richiesto alla direzione aziendale quale sia lo stato della situazione aziendale» ricorda Domenico Lumastro, sindacalista della Cgil. «L’amministratore Santi Zappalà ha illustrato le difficoltà dell’azienda, che a novembre terminerà l’attività produttive». Le prospettive sono nere: un ridotto gruppo di lavoratori andrà avanti a lavorare, ma per gli altri «difficilmente si può immaginare una continuità».
Complessivamente si parla di 140 lavoratori, inclusi una decina con contratto a tempo determinato. La maggior parte abitano in zona, ma una trentina vengono dall’area del Milanese, spostati a Cassano dopo l’acquisizione di un’altra società concorrente. Era un segno della salute dell’azienda, che invece si è ritrovata d’improvviso in grande difficoltà. I sindacati richiamano le responsabilità della gestione dell’ex amministratore Monini «fuggito dalle proprie responsabilità per il disastro dei conti economici», scoperto dopo l’estate. «Una situazione debitoria che pare molto molto pesante» continua Lumastro, che auspica anche un interessamento della magistratura per far luce sulle manovre della precedente gestione. Le difficoltà finanziarie hanno avuto, subito dopo l’estate, immediate ripercussioni sull’attività produttive: l’azienda lavorava per la manutenzione in garanzia di smartphone altri prodotti di importanti marchi come Samsung e Huawei e operatori telefonici, ma negli ultimi mesi ha perso infatti importanti commesse.
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in Italia sono solo i dipendenti pubblici ad avere il posto garantito: per i lavoratori privati, è purtroppo solo questione di tempo. le aziende stanno chiudendo tutte: questa è la realtà.