Beni sequestrati alla mafia: i ragazzi del Tosi studiano il rilancio
Una delegazione della IV DR parteciperà al convegno che si svolgerà a Reggio Calabria per presentare il progetto ideato insieme a studenti di tutt'Italia
Come trasformare una fattoria, un tempo luogo di mafia, per ridarle una nuova vita? È il compito che la IV DR dell’Ite Tosi di Busto Arsizio ha dovuto affrontare.
Ereditata la seconda fase del progetto Legalità è cultura iniziato nell’anno scolastico 2016-2017 e sostenuto dal ministero dell’Istruzione in collaborazione con la fondazione Scopelliti, i ragazzi hanno lavorato con altri studenti di sei scuole italiane, in tutto circa 200 alunni, per realizzare lavori che saranno presentanti in un convegno in programma a Reggio Calabria i prossimi 19 e 20 gennaio. L’istituto di Busto sarà presente con la squadra formata da Nicola Ricci, Alessandra Immacolata Iannello, Sara Crespi, Aurora Cozzi, Marta Pieretti accompagnati dal professor Silvio Pierro.
Ai ragazzi della IV DR era stato assegnato il compito di studiare un dettagliato programma di vendita dei prodotti e di comunicazione. Seguiti dai professori Anna Mancini, Gisella Vanoli, Salvatore Lo Schiavo e Silvio Pierro hanno elaborato una strategia vincente utilizzando anche le lingue straniere e creando gadget promozionali e giochi per sensibilizzare i più piccoli. Una sfida imprenditoriale che ha, nel suo significato, un profondo scopo etico. La fattoria è il simbolo di un bene che produce una ricaduta positiva per il territorio. L’esempio per “coltivare” la cultura del rispetto e della legalità..
L’obiettivo è di trasmettere ai ragazzi la cultura antimafia, intesa come stile di vita basato sulla condivisione sociale e sul rispetto delle regole. Concetti vuoti se non vengono messi in pratica.
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