Dopo la frattura nella squadra di Ginelli, l’opposizione prepara la sua alternativa
La lista di minoranza "Il paese che vogliamo" al lavoro sul programma. E punta il dito sull'addio di Marino dalla squadra del sindaco uscente

Mancano ancora mesi alle elezioni amministrative (la data non è ancora fissata), ma qualcosa inizia a muoversi, nei Comuni. A Jerago con Orago la giunta di Giorgio Ginelli ha visto l’addio dell’assessore Salvatore Marino, che si candiderà con Fratelli d’Italia in competizione con Emilio Aliverti, “spalla” di Ginelli per due mandati.
Il partito di Giorgia Meloni non aveva rappresentanza in consiglio, dunque non si può parlare di una vera spaccatura, ma di certo nel campo del centrodestra ci sarà una sorta di competizione interna.
«Un malessere diffuso», secondo l’opposizione jeraghese di “Il paese che vogliamo”. Un malessere che potrebbe preludere a «ulteriori defezioni», secono voci che circolano in paese e che cozzano – secondo l’opposizione – con la sicurezza ostentata da Ginelli: «Non più di due settimane fa il sindaco, durante il Consiglio Comunale, ha voluto dichiaratamente sottolineare come la Giunta e l’intera maggioranza fossero unite e concordi per affrontare il nuovo impegno delle elezioni amministrative della prossima primavera. Dichiarazioni che ci sono parse un malriuscito mascheramento di una realtà ben più fragile».
Per la minoranza è frutto dell’approccio di Ginelli. «I cittadini di Jerago con Orago meritano molto di più, meritano un progetto per una comunità finalmente partecipe delle scelte che la riguardano, capace di mettere in campo le numerose potenzialità che può esprimere. Basti pensare alle tante associazioni che vi operano e che meriterebbero ben altra attenzione e riconoscimento».
E l’area dell’opposizione? «Noi del Gruppo “Il paese che vogliamo”, tra cui i Consiglieri di minoranza Matilde Ceron, Eliseo Valenti ed Aurelia Fantinato, stiamo lavorando per questo; da oltre un anno stiamo costruendo un programma e un’alternativa credibile per amministrare il nostro paese. Un paese di cittadini laboriosi, ricco di risorse culturali e imprenditoriali, in grado di offrire proposte chiare e sostenibili. Proposte per migliorare i servizi e le opportunità per la comunità, per innalzare insomma la qualità del nostro vivere insieme. Perciò ci rivolgiamo ai cittadini che hanno voglia di cambiare, che comprendono l’importanza di migliorare e salvaguardare l’ambiente e la salute, la coesione sociale e creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile. A quelli che finalmente vogliono vedere realizzate le opere pubbliche necessarie per risolvere alcuni pressanti problemi di viabilità, di vivibilità del territorio, di lotta allo spreco. A tutti coloro che vogliono vedere amministrato il loro Comune con competenza, dedizione e partecipazione democratica. Diciamo no a un processo di trasformazione di Jerago con Orago in un paese dormitorio. Lavoremo per fare di Jerago con Orago una comunità partecipata, coesa e inclusiva, con il vostro prezioso contributo e supporto».
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