Un portiere senza frontiere, para i tiri di tutto il mondo
Prosegue a Malta la carriera giramondo di Giacomo Ratto, dopo Svizzera, Panama, Nicaragua, sole Fiji e Mongolia, senza contare le fugaci esperienze in Zimbabwe e in Grecia
Il portiere giramondo ha trovato una nuova casa. O meglio, è tornato in uno dei Paesi già toccati dal suo lungo viaggio calcistico. Giacomo Ratto, 31 anni, varesino, ha firmato con la squadra maltese SK Victoria Wanderers FC, che milita nella prima divisione del campionato di calcio di Gozo, dove aveva già giocato nel 2013.
Giacomo è alla sua ennesima esperienza all’estero: dopo le giovanili al Bosto e le prime esperienze in Italia tra Luino, Tradate, Malnate e Gavirate, ha giocato in Svizzera, a Panama, a Malta, in Nicaragua, alle Isole Fiji e in Mongolia, senza contare le fugaci esperienze in Zimbabwe e in Grecia.
Ora il ritorno a Malta, un luogo per lui conosciuto e decisamente più accogliente rispetto all’ultima esperienza a Ulan Bator, capitale mongola: «Mi ha cercato il presidente del Victoria Wanderers e in meno di un mese abbiamo trovato l’accordo – racconta il globetrotter dei portieri -. Il clima è ottimo, si sta davvero bene, c’è il mare che adoro e conosco la società e 4/5 giocatori della rosa. Non è stato difficile dire di sì, anche grazie all’appoggio della mia compagna Chiara: qui ci può venire facilmente, gli aerei non costano tanto e non è lontano come l’ultima volta…».
A Malta vive a Victoria, nell’isola di Gozo: abita con due compagni di squadra, un ragazzo croato («molto forte») e un argentino giramondo come lui: «In squadra ci sono 3 nigeriani, un camerunense/spagnolo, io e i due ragazzi che vivono con me: siamo una formazione multietnica – scherza il portiere -. Qui il calcio ha un’impronta inglese, culturalmente c’è un mix arabo, italiano e anglosassone».
Dopo tanti mesi di inattività, Giacomo ha pensato seriamente di mollare tutto e dedicarsi ad altro: «Dopo la Mongolia, il mancato rinnovo del visto e il ritorno forzato in Italia sono stato fermo. Ho avuto tanti contatti, tante trattative, ma non si è chiuso nulla – spiega -. A settembre avevo firmato in serie C in Grecia, con il Filippos Alexandreia, ma un problema di tesseramento, concretizzato con un ritardo di quattro giorni rispetto alla scadenza fissata dalla federazione, mi ha costretto a rinunciare. Mi sono allenato un po’ da solo in questi mesi, un po’ facendo il preparatore dei portieri al Bosto, sono pronto per giocare».
Nel futuro Giacomo Ratto si vede ancora giocatore, ma pensa anche al dopo: «Ho ancora qualche sogno da realizzare – chiosa il 31enne -. Il sogno dei sogni è il Deportivo, la squadra per cui tifo: grazie ad un regalo della mia compagna sono stato a La Coruna, allo stadio Riazor, spettacolare. Mi piacerebbe giocare ancora in Africa, magari in Sudafrica, anche se è difficile. Idem in Centro America, dove non sono riuscito ad affermarmi per vari problemi a Panama e in Nicaragua. Anche in Sud America mi piacerebbe giocare, per chiudere il cerchio e poter dire di aver messo piede in campo in tutti i continenti. Sarebbe bello potersi fermare per 3/4 anni nello stesso posto, magari riuscire a portare Chiara con me: servono progetti seri, ma ci spero ancora. In Italia? No, non è cosa. Giocatori come me sono etichettati, non ci sono opportunità. Finita la carriera vorrei fare l’agente di calciatori, ho già cominciato a collaborare con alcuni procuratori, cercando prospetti in giro per il mondo. E poi vorrei allenare. Le porte del futuro sono aperte. Vedremo». In bocca al lupo, globetrotter!
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