Autorizzati interventi per rifare gli impianti sportivi, ma la Provincia non ha fondi
I 200.000 euro per Villa Recalcati con lo sbloccascuole non ci sono. Buona notizia, invece, dall’intesa tra Upi e Governo: a Varese arriveranno 1 milione 586 mila euro.
L’annuncio arrivato dal MEF per permettere agli enti locali di allentare i vincoli del patto di stabilità prevedeva 200.000 euro a Villa Recalcati da destinare alla manutenzione straordinaria degli impianti sportivi esterni che si trovano nelle scuole superiori.
Una cifra che era stata chiesa per intervenire su piste d’atletica, campi da pallavolo e basket. Purtroppo, però, le condizioni finanziarie dell’ente non permetteranno alcun intervento, almeno nel breve periodo. Rimarranno solo, dunque, i 20.00 euro stanziati nel bilancio del 2017.
Ma se questa notizia delude quanti aspettavano investimenti in diverse strutture della provincia, per Villa Recalcati, però, è arrivata anche una buona notizia. E’ stata approvata, infatti, l’intesa tra Upi e Governo rispetto ai criteri che costituiranno le regole per il riparto del fondo previsto dalla Legge di Bilancio per il 2018 e alla Provincia di Varese verranno destinati 1 milione 586 mila euro. Fondi che si andranno a sommare ai 4 milioni e 600 mila del fondo da 30 milioni già stanziato per le Province in dissesto e pre dissesto, secondo i criteri adottati all’unanimità durante la riunione tra Upi e le 14 province interessate.
«Non possiamo che essere soddisfatti dello stanziamento di 1 milione e 600 mila euro provenienti dall’accordo tra Upi e Governo», hanno dichiarato il Presidente della Provincia Gunnar Vincenzi e il Vicepresidente Marco Magrini, che insieme hanno seguito la partita e che nei mesi scorsi hanno partecipato a più di una riunione a Roma con i rappresentanti del Governo. «Aver ottenuto queste risorse aggiuntive per il 2018 non era così scontato, poiché la Provincia di Varese, in tutte le riunione che si sono tenute, ha sempre sostenuto la proposta portata avanti dall’Unione delle Province italiane, l’unica che avrebbe permesso alla nostra realtà di ottenere più fondi. Senza questa proposta, infatti, il rischio concreto sarebbe stato quello di rimanere senza contributo. Ora l’obiettivo è quello di tenere aperto il dialogo tra Upi, Province e Governo per modificare i criteri di assegnazione previsti nel decreto per il 2019 e 2020».
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