Luino, l’uomo degli alberghi ha detto “sì”
Riapre l’hotel Internazionale, tre stelle e 40 stanze per ogni tipo di clientela. Giorgio Petrucci spiega i motivi di questa scelta
Una vita in viaggio a dirigere alberghi sparsi in ogni regione d’Italia, ma quel pallino rimasto da troppo tempo in fondo al cassetto, o forse al cuore: aprirne uno nella sua città.
«Faccio prima a elencare i posti dove non ho lavorato: ho girato dappertutto, per tanti anni. Ma alla fine ho deciso di venire qui ad investire, luogo della mia infanzia, luogo dell’anima».
Giorgio Petrucci, 53 anni, è l’uomo che ha scommesso sull’Internazionale, tre stelle, 40 stanze su 4 piani in piazzale Guglielmo Marconi a Luino, la piazza della stazione. E infatti di fronte c’è lo scalo ferroviario internazionale che contiene il sapore di un’epoca lontana, capace di ammaliare per la sua luminosità il viaggiatore sbadato che ci capita senza sapere dove si trova.
Alle spalle viale Dante, meta delle passeggiate di Piero Chiara e in grado di ispirare la sua prosa florida come la vita a volte sa essere. In mezzo, la “creatura” di Petrucci, in uno stabile anni Settanta aperto da qualche settimana, in coda a quel susseguirsi di voci da tempo legate ad una notizia importante per la città, com’è l’apertura di un albergo.
«Farò l’inaugurazione, ma quando sarà pronto anche l’ultimo piano. Del resto non sono uomo che ama apparire e anche con le foto ci andrei piano…», racconta di sé Petrucci al piano terra, dove verranno servite le colazioni. Ad un tratto si ferma, guarda oltre gli occhi dell’interlocutore per fermare lo sguardo su di una parete: «Lì ci metterò la foto di una vecchia locomotiva a vapore. Un trompe-l’oeil omaggio ai treni e alla stazione».
Questo perché i clienti, nelle previsioni di questo imprenditore dell’accoglienza, saranno anche loro, i ferrovieri, per gli “stacchi” dai turni che necessitano di una base per la notte, dal momento che la struttura un tempo impiegata a questo scopo – il Ferrhotel – oggi appare come una sgangherata cattedrale nel deserto notturno dei binari.
Petrucci, allora: perché qui a Luino?
«Perché come dicevo di posti ne ho girati tanti, ma devo dire che uno bello come la mia città non c’è. Esagero, ma senza allontanarmi dalla realtà: Luino, col suo lago, è bellissima. L’Internazionale è disponibile per ogni tipo di clientela, business e leisure, lavoro e famiglie. Siamo aperti tutto l’anno e offriamo agli ospiti un ambiente completamente rinnovato con camere in stile nordico dove una riposante luce a led si sposa col calore del legno».
Progetti per il futuro, Giorgio ne ha. A partire da un altro elemento di interesse quasi invisibile nelle giornate dove il freddo picchia duro, ma che d’estate fiorisce: la pista ciclabile che sbuca proprio a cinquanta metri da qui, provenendo dalla piana del Margorabbia.
«Proporrò agli ospiti l’affitto di bici, per sfruttare le ciclabili. Lavorerò col noleggio imbarcazioni e con mete su tutta la sponda del lago, lombarda e piemontese. Proporrò anche i dintorni di Luino, la montagna, e i luoghi d’arte e cultura della provincia».
L’albergo, come anticipato, è un tre stelle; e la scelta si spiega nella volontà di completare l’offerta rispetto alle altre strutture turistiche presenti in città.
I clienti già ci sono, come quella coppia proveniente dalla svizzera interna arrivata fin qui in roulotte e che ha voluto regalarsi una notte in camera.
La ristrutturazione è avvenuta nei mesi passati, partita nel giugno scorso per consentire l’apertura verso i primi di gennaio: ci hanno lavorato solo maestranze della zona.
«E la scelta non è casuale. Qui anche le camere parlano luinese».
INFO
3493957678
info@hi-luino.com
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