Anima mundi, viaggio nella spiritualità
Prima puntata del nuovo documentario della serie “In viaggio col Mercante": un viaggio nella religiosità del mondo, alla ricerca dell'"Anima mundi"
Giancarlo Samaritani ci presenta la prima puntata del nuovo documentario della serie “In viaggio col Mercante” che, in un periodo intenso come quello pasquale, permette un’importante riflessione: un viaggio nella spiritualità del mondo. Le immagini sono state raccolte durante i numerosi viaggi effettuati, questo è il primo dei contributi di cui sarà composto il viaggio: è dedicato alle maschere sagge di gnondo-gla, al Voodoo in Togo, al rito indù del theyyam.
Anima mundi…
è un concetto filosofico che definisce l’esistenza di una energia spirituale universale. Questa forza globale si collega all’essenza vitale che sta in ogni singolo elemento della natura.
durante le mie spedizioni alla scoperta delle origini del caffè, oppure sulle rotte dei mercanti del passato ho avuto l’occasione in diverse circostanze di assistere a cerimonie o rituali che fanno parte della vita quotidiana di parecchie etnie che traggono sostentamento dalla coltivazione di caffè.
rituali in cui affiorava una forte spiritualità capace di condizionare il pensiero e le abitudini delle persone. Ho acquisito una modesta esperienza sul campo e ci tengo a mostrare questi brevi accenni a rituali che spesso sono invece lunghi e complessi.
Costa d’Avorio, villaggio di Arokpa
“dietro la maschera non c’è l’uomo che la indossa ma lo spirito che essa rappresenta”.
l’uscita della maschera gnondo-gla serve quando nel villaggio urge la presenza di un saggio che che decida per la comunità, oppure di un giudice per sedare una lite. purtroppo ormai solo gli anziani sanno come fare per chiamare gnondo-gla e questo accade sempre più raramente …ma se capita lui arriva e diventa il giudice insindacabile in grado di sistemare ogni cosa.

Togo. Rito vudù in un villaggio di etnia ewe.
“L’ animista venera gli spiriti presenti in natura a cui riconosce poteri straordinari”. L’animismo è considerato il capostipite di tutte le religioni. Il culto si basa sul concetto che ogni cosa presente nell’universo abbia una propria energia spirituale, la cosiddetta anima del mondo.
Già a partire dalla preistoria le società primarie attribuirono poteri straordinari agli elementi naturali, probabilmente perchè in quel modo riuscivano a dare un senso ad ogni cosa, compresi quei fenomeni che parevano ingiustificabili.
Nel corso della storia l’animismo si è fuso ad altre religioni oppure vi si è adattato mantenendo la propria identità con uno straordinario sincretismo. Per esempio il culto chiamato vudù si è talmente radicato in Africa Occidentale da continuare ad essere praticato nonostante il veto imposto dai colonizzatori cristiani o islamici che nel frattempo avevano preso il dominio del territorio. Il vudù si è ben sviluppato (magari sotto mentite spoglie) anche nelle colonie oltre oceano dove è stato portato dagli schiavi africani.
Secondo credenze popolari comuni esistono entità positive e negative, potenti spiriti che spesso sono autoritari, a volte vendicativi, quindi molto temuti dalla gente e costantemente onorati attraverso rituali dal valore propiziatorio indetti per chiedere cose e scongiurarne altre.

India Kerala. Rito indù del theyyam in un kavu del Malabar.
“Lo scopo del rito è quello di rendere un’esperienza mistica accessibile e ripetibile.”
Il rito ha il pregio di conservare la cultura. Come espressione di una collettività è considerato il mezzo per trasmettere idee ed esperienze ai membri di una comunità, inoltre comunica messaggi alle generazioni successive ed esercita su di esse la propria influenza. I riti sono solitamente legati alla religione, al mito ed a tutto ciò che è considerato sacro, il loro scopo è quello di rendere un’esperienza mistica accessibile e ripetibile.
Le caratteristiche principali sono la spettacolarità, la rigidità, la presenza di norme che regolano lo svolgimento dell’azione e il coinvolgimento emotivo degli attori e degli spettatori.
Durante il rito, ogni cosa inanimata, ogni essere vivente ed ogni azione diventano espressione di sacralità, come la musica, la danza, le abbondanti offerte sacrificali, persino l’uso (talvolta l’abuso) di sostante disinibitorie che favoriscono il contatto tra i due mondi paralleli, quello umano e quello divino.
Tanto quanto le usanze, i riti forniscono indicazioni esplicite su ciò che si deve e che non si deve fare ma solo a gruppi specifici di individui e spesso solo in particolari situazioni, perciò da alcuni possono essere interpretati colmi di arcani significati simbolici, mentre ad altri possono sembrare rappresentazioni teatrali legate ad episodi della tradizione.

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(Fine prima parte – continua)
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