La differenziata vola all’85% con il “miracolo” del microchip

Nelle vie della città in cui si sta sperimentando questa raccolta l'indifferenziato è calato del 50% e la differenziata è aumentata del 23%, toccando la soglia del 85%

microchip

E’ da giugno dell’anno scorso che in diverse vie di Busto Arsizio si sta sperimentando la raccolta della spazzatura con il microchip e i dati che Agesp ha diffuso sono incredibili. La raccolta differenziata ha toccato quota 85% -crescendo di 23 punti percentuali rispetto al valore medio della città- mentre parallelamente i rifiuti indifferenziati si sono dimezzati. Un dato nettamente superiore anche a quello delle altre altre città in cui si sta sperimentando questo servizio.

Un “risultato importantissimo” viene definito dalla società, raggiunto “grazie al fondamentale contributo dei cittadini coinvolti”. Si tratta di qualche migliaio di persone -tra utenze domestiche e commerciali- del quartiere di Sant’Edoardo che da mesi svolgono la raccolta differenziata utilizzando, per il conferimento della frazione non riciclabile, sacchi azzurri in sostituzione dei sacchi viola. Questi sacchi sono dotati di etichette adesive al cui interno è inserito un microchip identificativo dell’utente, i cui dati vengono letti e registrati durante la raccolta attraverso un apposito dispositivo, in modo da poter misurare puntualmente i rifiuti effettivamente prodotti.

Questa modalità, propedeutica al miglioramento quantitativo e qualitativo della differenziazione dei rifiuti e all’eventuale introduzione futura della tariffazione puntuale, quella cioè secondo cui ogni cittadino paghi solo per quello che effettivamente produce.

Ma prima di fare questo passo Agesp vuole capire se e come migliorare il servizio. Proprio per questo alle cavie è stato distribuito un sondaggio per rilevare eventuali spunti di miglioramento. “In particolare vengono poste alcune brevi domande finalizzate a sondare il livello di soddisfazione generale dell’utente nei riguardi della modalità di raccolta con sacco microchippato -spiega la società- oltre a chiedere conferma circa l’interesse alla fornitura di sacchi di dimensioni inferiori rispetto agli attuali per chi abita in condominio e deve quindi mantenerli in casa per qualche giorno e all’eventuale introduzione di un nuovo servizio integrativo per la raccolta porta a porta di “Prodotti sanitari assorbenti” (pannolini e pannoloni) per agevolare l’utenza nella gestione di questo tipo di rifiuto, in considerazione sia del volume che delle caratteristiche specifiche dello stesso”.

 

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Marzo 2018
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