Varese Calcio, l’offerta decisiva è questione di ore
Fulvio Catellani, figlio di Sauro: "La holding svizzera interessata all'acquisto presenterà la proposta ufficiale a inizio settimana. Da Basile attenderemo una risposta quasi immediata"
Lunedì 19 o al più tardi martedì 20 marzo: il possibile salvataggio del Varese Calcio ha ora una “data di scadenza”, l’inizio della prossima settimana. Lo ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Fulvio Catellani, figlio ma anche strettissimo collaboratore di Sauro, l’uomo cioè che dallo scorso dicembre ha assunto (sulla carta) il ruolo di presidente e si è preso carico di trovare un finanziatore per rilanciare la società biancorossa.
In questi giorni – ha spiegato Catellani – l’avvocato di diritto sportivo che collabora con la holding svizzera interessata al Varese sta formalizzando una proposta scritta, definitiva e ufficiale, da sottoporre – appunto tra lunedì e martedì – all’attuale proprietario delle quote del Varese, Paolo Basile, ma anche al sindaco Davide Galimberti e al suo vice Daniele Zanzi che da qualche settimana stanno svolgendo il ruolo dei mediatori.
«Una proposta che dovrà avere una risposta molto rapida, quasi istantanea» ha detto Fulvio Catellani, accompagnato per l’occasione dai responsabili di settore giovanile e scuola calcio, Massimo Scodellaro e Marco Caccianiga. «Rapidità dovuta a diversi motivi. Innanzitutto il canale tra noi e Paolo Basile è aperto in questi giorni: ci sentiamo per telefono, ci aggiorniamo su quanto sta accadendo. E poi la proposta sarà in continuità con la prima che sottoponemmo a Basile tempo fa; credo inoltre che sia vantaggiosa anche per lui. Insomma, siamo arrivati a una risposta “dentro o fuori”».
Catellani Jr. ha anche spiegato alcune tempistiche a partire dal fatto che si sia arrivati ora alla formulazione della proposta ufficiale di acquisto. «I nostri possibili finanziatori ci hanno espressamente chiesto questa sorta di due diligence, nella quale abbiamo tracciato con precisione la situazione finanziaria e patrimoniale del Varese». Un’operazione che ha richiesto tempo ma che ora è pronta ed è stata sottoposta agli investitori che – ha spiegato Fulvio Catellani – «hanno scelto noi per amicizia con mio padre e hanno scelto Varese perché ritengono che questa città abbia potenzialità importanti sia dal punto di vista calcistico sia da quello economico».
Se la trattativa andasse in porto, spiega Catellani, le prime pendenze saldate sarebbero quelle verso squadra, staff e dipendenti – che non ricevono lo stipendio da novembre – e quelle verso i calciatori che hanno vinto le vertenze attraverso i lodi (circa 15mila euro).
E sull’assenza prolungata del padre Sauro, che no si vede da tanto tempo allo stadio (è invece venuto in città per parlare con il sindaco), Fulvio rassicura: «Mio padre è persona molto schiva, lo ha dimostrato quando ha accettato la carica di presidente a dicembre. Se allo stadio ci sono io è come se ci fosse lui, ve lo assicuro. Di recente ha anche avuto situazioni di lavoro che lo hanno portato lontano da Milano e quindi ci siamo suddivisi le cose da fare. Papà è assolutamente concentrato sul Varese, il 100% del suo tempo è da due mesi dedicato a questa situazione».
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