“Abolire la presidenza del consiglio? Proposta legittima, ma di basso profilo”
L'ex presidente dell'assemblea di Lonate Mauro Andreoli critico sull'idea avanzata dalla civica Uniti e Liberi. "Figura opzionale, basta rinunciare al primo consiglio"
«È una proposta di basso profilo». Così Mauro Andreoli, fino ad agosto 2017 presidente del consiglio comunale di Lonate, bolla l’idea della lista civica Uniti e Liberi di abolire proprio la figura del presidente dell’assemblea civica. «Personalmente sorpreso» dall’uscita di UeL, Andreoli difende anche il suo operato nell’ultima amministrazione e precisa: «Avevo già dato ampia notizia del fatto che ho devoluto il mio compenso in beneficienza» (3500 euro l’anno).
Uniti e Liberi: “Via la figura del presidente del consiglio comunale, risparmieremo”
Andreoli parte da un presupposto: le proposte di un programma «devono essere coraggiose e concrete (credo infatti siamo tutti stufi delle chiacchiere che ci vengono rifilate ad ogni tornata elettorale) che siano di miglioramento, ma anche di forte cambiamento ove necessario». Andreoli ricorda ad esempio i temi dell’aeroporto, della sicurezza, del depuratore dell’Arno che crea frequenti problemi di odori. «Mi sorprende che una forza politica metta tra i primi punti del programma, oltre alle canoniche dichiarazioni di rito, l’abolizione dell’inutile e tutto sommato marginale figura del Presidente del Consiglio Comunale».
«Il Presidente del Consiglio Comunale è stato introdotto nel febbraio 2014 (seconda amministrazione Gelosa) con l’approvazione del nuovo Statuto Comunale, senza creare, presenti anche i suoi attuali detrattori, grande scalpore» accusa Andreoli. «Si tratta di una figura opzionale di cui ci si può avvalere o meno, prendendo tale decisione durante il primo consiglio comunale del mandato. Per toglierlo di mezzo basterà dunque non fare nulla durante il primo consiglio comunale e senza clamore questa figura non sarà presente nel panorama istituzionale della nuova amministrazione».
Insomma: l’opzione rimane, ma basta non esercitarla, è un passaggio tecnico. Proposta «concreta e legittima», ma «di basso profilo, per essere posta tra i primi punti di un programma politico, e dal sapore un po’ ideologico, quasi a voler essere contro a priori con tutto ciò che è stato fatto in precedenza».
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