“Sbagliato colpevolizzare il Palio di Legnano per la morte del cavallo”
Il gotha della manifestazione legnanese difende gli elevati standard di sicurezza del palio: "Quanto avvenuto al centro ippico non è di nostra competenza"
Il gotha del Palio di Legnano scende in campo per difenderlo dagli attacchi di questi giorni, a seguito della morte di Polveroso, uno dei cavalli che hanno partecipato alle corse a pelo di Borsano che si svolgono ogni anno e dalle quali emergono poi i cavalli che correranno la tradizionale giostra legnanese.
Il Presidente della Famiglia Legnanese Gianfranco Bononi, il Supremo Magistrato, nonchè sindaco della città Gianbattista Fratus e il Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade Alberto Oldrini replicano alle polemiche con una nota.
Diversi mezzi d’informazione hanno collegato direttamente al Palio di Legnano il grave incidente, non prevedibile e non imputabile a responsabilità sommarie, avvenuto in un centro ippico sabato 7 aprile.
Tale connubio getta una luce negativa su una manifestazione notoriamente allestita garantendo i massimi livelli di sicurezza e salute per cavalli e fantini, con impegno e investimenti costanti. Sforzi efficaci, dal momento che da anni non si registrano incidenti durante la competizione, a eccezione di qualche caduta di fantini senza conseguenze.
Fantini e cavalli impegnati sabato scorso partecipano al Palio di Legnano ma anche a numerose altre manifestazioni e allenamenti, indipendenti le une dagli altri, in piste diverse e in altre regioni. La sottolineatura non vuole essere un atto pilatesco di fronte a un episodio che ha preoccupato e addolorato tutti coloro che amano i cavalli e le corse ippiche, inclusi quanti hanno a cuore il Palio di Legnano, ma un modo per ricostruire correttamente il contesto in cui si sono svolti i fatti.
Primo fra i palii italiani a istituire una commissione veterinaria per verificare l’idoneità alla corsa dei cavalli, primo a organizzare un servizio di pronto intervento e a introdurre la presenza della horse ambulance nel campo di gara, il Palio di Legnano prevede fin dal 1999 controlli antidoping con laboratori pubblici legati alla Fise e al Ministero competente. Non solo, nel 2009, anticipando la cosiddetta ordinanza Martini, la superficie erbosa su cui si svolgeva la gara è stata sostituita con sabbia silicea speciale, proprio per migliorare la sicurezza.
Da sempre preso a modello, fra l’altro, per l’attenzione alla tutela di cavalli e fantini, il Palio di Legnano ha ottenuto la certificazione di regolarità del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali.
Pur nella consapevolezza che si deve sempre cercare di migliorare e che in un contesto competitivo non tutto è prevedibile e controllabile, sarebbe ingeneroso e ingiusto se all’opinione pubblica arrivasse il messaggio di un palio non attento alla salute di cavalli e persone o ridotto alla sola corsa ippica: storia, tradizione, ricerca ed eccellenza artigianale, cura dei dettagli e incessante lavoro contribuiscono ogni anno all’allestimento di una sfilata storica che può essere considerata fra le migliori in Italia.
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