Da villa della Porta Bozzolo alla Badia di Ganna a piedi
In soli sedici chilometri si trova uno spaccato della provincia di Varese con una cascatella, un orrido, mulini, magli, sentieri e piste ciclabili
Una splendida villa storica, piccoli borghi, sentieri immersi nel verde, cascatelle, fortificazioni lungo la linea Cadorna, un fiume che si incunea sotto le rocce e in milioni di anni forma un orrido, mulini, antichi magli, piste ciclabili e anche da fondo e una badia. In soli sedici chilometri si trova uno spaccato della provincia di Varese.
Partenza da Villa della Porta Bozzolo, uno dei beni del Fai collocata a Casalzuigno. Tre chilometri lungo stradine parallele alla statale 394 che corre lungo tutta la Valcuvia. Si attraversa la strada all’altezza del supermercato Tigros per percorrere la via Aldo Moro e raggiungere così l’inizio della pista ciclabile che corre di fianco al torrente Boesio. In tre chilometri si arriva alla rotonda per Rancio Valcuvia e da lì si sale in paese e lo si attraversa percorrendo la via Giovanni XXIII e poi via Cavour. Dall’incrocio con la sp 11 inizia il sentiero 19 del Parco del Campo dei fiori che porta all’orrido di Cunardo.
Subito sopra Rancio merita di esser fatta una piccola deviazione di un centinaio di metri per andare a vedere la cascata di Ronco. Da lì si sale a Masciago Primo e in circa tre chilometri tutti immersi nel verde e nel bosco, dove si possono ammirare piccole fortificazioni della linea Cadorna, si arriva all’orrido, un complesso carsico costituito da un labirinto di gallerie e grotte scavate dal torrente Margorabbia.
Le caverne scavate dall’acqua si susseguono per circa mezzo chilometro, vera rarità in Lombardia. L’ambiente è stato oggetto di recenti interventi di risanamento, in modo da renderlo parzialmente accessibile ai turisti, anche se l’ingresso nella parte interna, data la pericolosità del percorso, è riservato agli specialisti.
Dal punto sosta sopra l’orrido c’è un breve tratto della strada verso Cunardo in cui fare attenzione. È di fatto l’unico passaggio non in sicurezza di tutti i 16 chilometri. All’altezza del bivio per Bedero attraversare e prendere la pista ciclabile che permette di aggirare il paese. La si percorre per circa tre chilometri e si arriva a Ghirla dove merita una piccola deviazione per vedere il maglio dove è collocato anche un museo. In questo punto si incrocia il sentiero della via Francisca che arriva da Lavena Ponte Tresa. Tre chilometri ancora tutti in piano lasciando sulla sinistra il lago di Ghirla e si arriva alla Badia di Ganna.
Un cammino interessante e facile che ha solo un piccolo dislivello per salire dalla valle a Masciago Primo. Oltre alla natura, alla bellezza della villa della Porta Bozzolo e della Badia di Ganna, si incontrano tanti elementi che meritano la fatica delle cinque sei ore strada a piedi
PER INFORMAZIONI
VILLA DELLA PORTA BOZZOLO
Una dimora di campagna nel Cinquecento, fastosa residenza estiva nel Settecento, che racconta la storia di una ricca famiglia lombarda, tra saloni affrescati in stile rococò e uno scenografico e monumentale giardino all’italiana.
Il sito del Fai per tutte le informazioni utili alla visita.
Il Parco regionale Campo dei Fiori domina la zona collinare varesina e la Pianura padana ed è delimitato a nord ovest dalla Valcuvia, a est dalla Valganna ed a sud dalla città di Varese. Comprende due importanti massicci, il Campo dei Fiori e la Martica, separati dalla Valle della Rasa, da dove nasce l’ Olona.
Tutti i sentieri – Il sentiero 19
CONSORZIO TRASPORTI PUBBLICI INSUBRIA
Qui si trovano le linee per raggiungere Casalzuigno e da Ganna a Varese.
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