Entro fine giugno la Regione rivede la rete dei punti nascita
L'assessore al Welfare Gallera ha spiegato che si sta lavorando per rivedere la rete dopo la chiusura di Codogno

Entro fine giugno, Regione Lombardia riorganizzerà la rete dei punti nascita. La decisione di rivedere il sistema di assistenza al parto in ospedale torna alla ribalta dopo la decisione di chiudere il punto nascita di Codogno: « La sospensione è dovuta esclusivamente all‘impossibilità di reperire personale medico necessario a garantire la sicurezza dei parti. Un problema di carattere nazionale, non solo di Codogno, che non si è riusciti a risolvere nonostante le numerosi azioni messe in campo dall’Asst di Lodi per favi fronte» ha dichiarato l’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Il copione è lo stesso che si è visto in diversi ospedali a partire dalla chiusura repentina dell’ospedale di Angera.
Manca il personale, soprattutto pediatrico e i bandi che le aziende emettono vanno spesso deserti.
« La situazione di carenza del personale – ha aggiunto – non potrà che acuirsi nei prossimi anni visto che una previsione per gli anni 2019/2020 dice che ci sarà una riduzione del numero dei pediatri del 22% e dei ginecologi del 42%».
«Alla luce di questa situazione – ha annunciato il titolare regionale della Sanità – stiamo lavorando per approvare, entro la fine di giugno, una delibera contenente un progetto regionale per garantire una presa in carico della donna sul territorio lungo tutto il suo percorso di gravidanza e che il parto avvenga il più possibile vicino a casa, ma nella massima sicurezza. Un progetto in grado di fronteggiare questa grave situazione strutturale».
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