“L’Università punta altissimo e la sfida è con Milano”

Il candidato vicario Stefano Serra Capizzano si presenta al fianco di Angelo Tagliabue. Tra passato, presente e futuro, ci racconta il suo ateneo

stefano serra capizzano

( foto tratta dal sito La casa della Poesia di Como)

Il 2 luglio prossimo, il personale docente e i rappresentanti degli studenti e del personale tecnico e amministrativo sceglieranno il nuovo Rettore dell’Università dell’Insubria Due i professori che si candidano a dirigere l’ateneo per i prossimi sei anni. La prima intervista è al candidato vicario Stefano Serra Capizzano che appoggia la candidatura a rettore del professor Angelo Tagliabue. Docente di Matematica nel dipartimento di Scienza e Alta Tacnologia


 

L’ateneo crescerà finché potrà assicurare un suo profilo di eccellenza. Il professor Stefano Serra Capizzano vuole che l’Università dell’Insubria si distingua nel panorama accademico nazionale per la qualità scientifica e formativa, ma non, necessariamente, per la quantità di studenti: « L’Università  in questi venti anni si è ampliata in tutti i settori. E questo grazie alla velocità decisionale. Ed è proprio la sua struttura snella che le ha permesso di scalare le classifiche e di aggiudicarsi meriti e professionalità indiscussi. Ecco, questa formula dovrà essere mantenuta, imponendo una crescita controllata e monitorata del numero degli iscritti. Meglio avere la fila che rinunciare alla qualità».

 I RAPPORTI CON IL CANDIDATO RIVALE

Docente di matematica ed ex direttore del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia, il professore si presenta come “vicario” di Angelo Tagliabue, a sua volta direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, alla sua prima candidatura al rettorato dell’Insubria. Per Serra Capizzano, invece, si tratta della seconda campagna elettorale: la volta scorsa si presentò al fianco di quello che è oggi il rivale, il candidato rettore Matteo Rocca: « Nel corso di questi anni – spiega Il professor Serra Capizzano – abbiamo avuto delle profonde divergenze. Nulla di personale, ma professionalmente ed eticamente siamo distanti. Ho invece piena sintonia di vedute con il professor Tagliabue». 

 I RISULTATI OTTENUTI IN 20 ANNI

Prima di scendere in campo, Tagliabue e Serra Capizzano hanno condiviso un programma dettagliato che mira a consolidare il valore del giovane ateneo, in un momento difficile dal punto di vista delle risorse ma decisamente ambizioso se si guarda al panorama internazionale e locale.

«Nell’ultima decade, l’università ha fatto passi da gigante nella sua opera di penetrazione nel tessuto socio economico. Su Como, città che conosco meglio, direi che abbiamo raggiunto risultati ragguardevoli in termini di apprezzamento tra i giovani. Prima eravamo la “seconda scelta” rispetto alle realtà di Milano, oggi raccogliamo i frutti di tanti anni di lavoro sull’orientamento. Fino a 10 anni fa, le iscrizioni nel campo delle “scienze dure” erano residuali: 17 matricole per chimica, ad esempio. Oggi in quel corso di studio abbiamo circa 200 matricole e la crescita di gradimento è visibile in tutti i percorsi. La strada imboccata è quella giusta ma attenzione: la nostra offerta è vincolata alla capacità dei nostri laboratori. Non abbasseremo la qualità della didattica per accogliere più studenti. Ciò che ci ha caratterizzato sino a oggi, dovrà continuare a essere il nostro segno distintivo». 

NUMERO CHIUSO

L’Insubria è stata promossa: grazie al numero degli iscritti non è più nella categoria “piccoli atenei” ma è tra quelli “medi”: « Noi siamo per il numero programmato ove necessario. Anche il corso di economia deve cominciare a ragionare sul tetto di ingressi dimensionato ai suoi spazi. Poterci permettere un rapporto diretto con gli studenti, dinamiche veloci, laboratori e strutture adeguati sono elementi essenziali. Il nostro impegno sarà quello di lavorare sul “brand” per meglio sfruttare il passaparola: dovremo ampliare i servizi agli studenti, avere mense e biblioteche adeguate sia a Como sia a Varese. La nostra realtà, nella classifica mondiale 2017, è al 690esimo posto su 12.000 atenei mentre, a livello nazionale, siamo 37esimi. Risultati decisamente positivi ma che possiamo e vogliamo migliorare». 

CORSI IN INGLESE

La formula “Insubria” sembra tenere anche sul piano internazionale: « Abbiamo già corsi in inglese che attirano studenti da tutto il mondo. Soprattutto i dottorati stanno registrando grande plauso dall’estero: quello di Informatica e Matematica, per esempio, ha oltre circa 50% dei candidati non italiani. Ci sono poi i doppi titoli e le magistrali in generale che vantano una certa attrattività all’estero. Detto questo, però, non vogliamo imporre una rotta internazionale a tutti i costi. Lasceremo libertà di organizzazione a ogni consiglio di studio. Chi vorrà puntare sulla lingua inglese potrà farlo, tenendo conto delle decisioni del Consiglio di Stato sulla questione Politecnico di Milano». 

SFIDE FUTURE 

Il professor Serra Capizzano, d’altra parte, sa perfettamente che le strategie messe  in campo fino a oggi potranno non essere sufficienti in futuro: « Ci troviamo a dover affrontare una sfida importante che riguarda, a Como, la partenza del Politecnico e, a Varese, la nascita dell’Human Technopole e le velleità espansionistiche dell’Università di Milano che guarda a Nord per allargare il suo bacino. Nella città dove insegno, le difficoltà sono più contenute perchè arriviamo da una storia di relazioni, rapporti e costruzione di realtà scientifiche di livello, come ComoNext. Su Varese forse la sfida è più complessa: in questo senso occorre leggere il potenziamento del corso di Medicina e Chirurgia al Sant’Anna e presto anche all’Asst Valle Olona. Ampliare le sedi dove gli studenti possano fare pratica e imparare. Lo studente di Medicina dell’Insubria potrà contare su occasioni di conoscenza e pratica impensabili per via dei numeri nei grandi atenei. Con queste premesse, l’ateneo potrà rispondere alla sfida di Milano, puntando su qualità, tirocini, formazione professionale».

I RAPPORTI CON IL TESSUTO ECONOMICO

Il candidato vicario ricorda che l’ateneo parte da punte di eccellenza importanti come lo spinoff CoeLux del professor Di Trapani che ha ottenuto finanziamenti anche su bandi Europei peri 12 milioni di euro: « È a mio avviso lo spinoff più importante in Italia degli ultimi anni. Questa è la strada che abbiamo imboccato e su cui vogliamo proseguire. Oggi il mondo accademico ha capito ciò di cui ha bisogno il settore industriale e si sta attrezzando per dare quelle risposte così da avviare sinergie e crescere insieme. Ma ha anche scelto la via del potenziamento delle risorse locali: turismo e beni culturali e ambientali. A Como vantiamo ben 46 realtà museali, la stessa parola museo è nata a Como. Il compito della realtà accademica è fornire competenze per valorizzare le ricchezze del territorio: qui riteniamo importante la biblioteca di area umanistico-giuridica nell’area di S. Abbondio. Per Varese il discorso è più complesso: l’università ha più iscritti e, quindi, meno potenzialità di crescita. Deve fronteggiare la minaccia che arriva da Rho e può farlo puntando sulla cura dello studente, sulla ricerca, sulla internazionalizzazione».

RAPPORTI CON IL PERSONALE

Sul fronte interno, Il candidato ha ben chiaro la demotivazione che si avverte tra il personale tecnico amministrativo: « Non si è sentito ascoltato. Ha vissuto questi anni con decisioni considerate “calate dall’alto”. Noi, invece, riteniamo che tutte le persone siano risorse e che solo dal confronto possa emergere la strategia migliore.
Punteremo a reclutare un direttore generale che abbia competenze ed entrature al ministero e nelle diverse istituzioni collegate. Vogliamo una persona che sappia cosa sta accadendo e non debba attendere la circolare. Agire d’anticipo per non perdere occasioni importanti».

PLACEMENT

Lavoro ci sarà da fare anche sul capitolo del “placement”: « Questo è un settore in cui siamo deboli perché non abbiamo abbastanza personale – spiega Serra Capizzano – abbiamo visto quali risultati abbia portato investire su persone dedicate all’orientamento. Dovremo fare lo stesso lavoro per assistere i nostri studenti in uscita. C’è poi tutto il capitolo del rapporto con l’estero da migliorare. Noi stiamo diventando attrattivi, ma possiamo fare di più. Stesso discorso per la ricerca: abbiamo persone valide che devono essere supportate quando partecipano ai bandi, sostenute finanziariamente ed in termini di attrezzature scientifiche, e sollevate dal lavoro burocratico». 

IL COINVOLGIMENTO DELLE DUE CITTA’

Intanto le due città rimangono sullo sfondo: da una parte Como sa che la partenza del Politecnico muterà il volto dell’urbanistica universitaria, magari con un potenziamento delle residenze a iniziare dal collegio di proprietà del Politecnico, dall’altra Varese che sta assistendo allo sviluppo della cittadella a Bizzozero senza aver ancora chiaro il suo potenziale. Il candidato rettore Angelo Tagliabue  ha avuto contatti con i sindaci Galimberti e Landriscina per un primo approccio da riprendere e rilanciare una volta che sia chiaro il risultato dell’urna. 

 IL FUTURO

«Tra sei anni i cittadini dovranno essere orgogliosi di un ateneo alla ribalta nazionale perché avremo talenti acquisiti e formati di valore internazionale. Miriamo altissimo» Il fine è quello di attirare talenti brillanti che costruiranno relazioni con l’estero: il modello è quello della dottoressa Olivia Caramello con curriculum di eccellenza assoluta, rientrata con il bando Rita Levi Montalcini, che si porta contatti di prestigio come il professor Laurent Lafforgue (Medaglia Fields ovvero il Nobel della matematica), oppure la RISM, la scuola di matematica aperta a Villa Toeplitz dove, da anni, transitano le migliori menti scientifiche di tutto il mondo « Sono piccoli passi di altissimo valore. Conquiste ottenute proprio grazie alle nostre dimensioni contenute, alla flessibilità e ad una rapidità decisionale che ci permetteranno di correre verso mete ambiziose».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 26 Giugno 2018
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