In viaggio col mercante, nella terra dei maharaja
Giancarlo Samaritani e la moglie Silvia ci portano in un nuovo viaggio alle origini del caffè. La tappa di questo nuovo documentario è l'India
Giancarlo Samaritani e la moglie Silvia ci portano in un nuovo viaggio “da mercanti”. Questa volta la meta è l’India. Ecco a voi la prima puntata:
Nel realizzare questa serie di documentari, reportage fotografici e racconti, mia moglie Silvia ed io ci prefiggiamo lo scopo di approfondire le conoscenze e di contribuire alla divulgazione del mondo del caffè, delle sue origini e soprattutto dei popoli che fanno parte. Vorremo dare un volto a questi popoli raccontarne le abitudini di vita, le tradizioni, la cultura e le curiosità.
Inoltre cerchiamo di definire una identità geografica dei luoghi da dove proviene il caffè, ma anche il cacao oppure il tè e lo facciamo cercando di ripercorrere le rotte dei mercanti del passato, intrepidi personaggi che spesso più per amore dell’avventura che dell’incerto profitto che ne potevano trarre hanno tracciato le piste commerciali in tutto il mondo.
Presentiamo questa volta un nuovo lavoro realizzato con il materiale raccolto durante tre diverse spedizioni, un documentario ed un volume fotografico in cui raccontiamo di un paese dove il tempo sembra scorrere più lentamente che in altri, dove le emozioni dei sensi vengono continuamente sollecitate da una moltitudine di contrastanti colori, profumi, sapori, ricchezze estreme e povertà assolute, caos e pace, realtà ed illusione, insomma tutto ed il contrario di tutto…
Questo secondo me è l’INDIA, un luogo che almeno una volta nella vita sarebbe bello poter visitare.
Il primo appuntamento ci porterà nel nord del paese, nel Rajasthan la regione dove ci si immerge nell’India che tutti immaginiamo con le antiche sontuose dimore dei maharaja. Ma la nostra meta è un’altra, seguendo l’antica via della seta ci addentiamo nell’infuocato deserto del Thar, al confine con il Pakistan, per raggiungere la mitica fortezza di Jaisalmer, la città d’oro. Avamposto strategico ed incrocio delle carovane che si apprestavano a percorrere le rotte commerciali che univano Oriente ed Occidente trasportando sete e pietre preziose. I mercanti residenti nel forte costruirono palazzi di straordinaria bellezza, qui chiamati “haveli”, realizzati con pietra arenaria locale e finemente scolpiti e decorati. Proprio in questo luogo dal sapore medievale avremo l’occasione di partecipare alla originale festa di holi, una festa induista che si celebra in tutta l’India, ma che a Jaisalmer assume un carattere particolare. I miei amici Manish Vias e Govind Singh Deora ci introdurranno nei meandri della città antica per vivere con loro l’esperienza di questa tradizionale festa dal duplice significato, quello più legato all’epica induista dove si narra che il Dio Vishnu sia disceso sulla terra assumendo le sembianze di un essere per metà uomo e per metà animale allo scopo di ristabilire l’ordine cosmico e la distruzione dei malvagi. In particolare si celebra il combattimento dove Vishnu ucciderà il demone del male. La sera prima della festa si accendono numerosi falò attraverso i quali simbolicamente verrà bruciato il demone.
Il giorno della festa invece vi è un invito alla spensieratezza, giocando al lancio dei colori e dall’acqua allo scopo di fissare i colori sul corpo della persona, alla fine vi sarà una predominanza di colore che nella tradizione induista avrà un determinato significato.
Ad esempio l’immancabile giallo della curcuma fungerà da protettore verso le malattie.
Ma la religione induista è anche molto vicina alle cose naturali, allora ecco che la festa rappresenta il benvenuto alla nuova stagione, quindi il momento in cui i contadini festeggiano finalmente il raccolto.
Inoltre può anche essere interpretato come un momento di rinascita spirituale dell’individuo per dare il via ad una nuova fase della propria vita con la necessità di scacciare i demoni del male.
Sono stato più di una volta in questo luogo magico, ho avuto il privilegio di lasciare le mie tracce sulla bollente sabbia del Thar immediatamente cancellate dello sferzante vento del deserto, ho immortalato nei miei occhi attimi fuggenti del tramonto tra le dune di sabbia, ho trascorso le notte seduto intorno al fuoco in compagnia di musicisti e bellissime danzatrici, ho condiviso il loro cibo. Nuovi amici mi hanno offerto ospitalità nelle loro case, ho soggiornato in lussuosi palazzi un tempo dimore di sovrani… tutto questo in India è possibile.
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