Impianti da sci chiusi per le feste di Natale? Le Regioni non ci stanno
Gli assessori di tutte le Regioni alpine spingono per l'apertura di funivie e skylift. "Si potrà sciare in sicurezza"
Divieto totale in zona rossa, mascherina obbligatoria nelle Regioni o Province che sono zona gialla o arancione. Le ipotesi di limitazioni sulle piste da sci hanno subito sollevato una levata di scudi dalle Regioni alpine. A cominciare da Piemonte e Lombardia, che pure fanno i conti con numeri ancora drammatici.
«Tenere chiusi gli impianti sciistici vuol dire fare fallire l’economia della montagna. È una scelta scriteriata, incomprensibile da parte di un governo disorientato» dicono furenti gli assessore regionali Davide Caparini (Bilancio, Finanze e Semplificazione) e Massimo Serori (Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni). Che bocciano la decisione del governo di
«Forse a Roma – proseguono i due assessori – non hanno ancora capito che gran parte del Paese non vive di stipendio garantito. Mentre a Natale si scierà in Svizzera, in Austria e in Francia secondo il Governo da questa parte delle Alpi dovrà essere tutto chiuso».
La posizione critica è condivisa da tutte le Regioni e Province autonome: «Pur con la piena consapevolezza delle difficoltà e delle incertezze dettate da questo difficile momento tutto il sistema turistico sta lavorando alacremente per un avvio in sicurezza della stagione invernale con il coordinamento degli assessori agli impianti a fune di Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia», scrivono in una nota congiunta Martina Cambiaghi (assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia), Daniel Alfreider (vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano), Luigi Giovanni Bertschy (vicepresidente della Regione Val d’Aosta), Sergio Bini (assessore al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia), Federico Caner (assessore al Turismo della Regione Veneto), Roberto Failoni (assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento) e Fabrizio Ricca (assessore allo Sport della Regione Piemonte).
Il provvedimento governativi dà uno stop totale nelle “zona rossa”, ma anche in zona arancione e gialla sono previste limitazioni. Tra l’altro con la necessità di “limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio sciistico da definire successivamente”.
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