Incontro online per parlare di adozioni e affido
Lo organizza Caritas Ambrosiana e avrà come titolo: “Accoglienza in famiglia, lievito per una società multiculturale”. Appuntamento venerdì 5 febbraio, con Massimo Recalcati e don Sabbadini
Aprire le porte di casa ad un estraneo, proveniente da un altro Paese, e accoglierlo come un figlio. In un mondo dove le frontiere tornano a diventare muri, parrebbe una scelta folle. Per tante famiglie non è stato affatto così. A Milano sono decine quelle che, ogni anno, scelgono l’adozione o l’affido. A questa esperienza è dedicato il webinar, promosso dallo sportello Anania di Caritas Ambrosiana e dal Servizio per la Famiglia della Diocesi di Milano venerdì 5 febbraio.
All’incontro – «Accoglienza in famiglia, lievito per una società multiculturale» trasmesso alle 20.45 in streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube di Caritas Ambrosiana- interverranno lo psicanalista Massimo Recalcati e don Massimiliano Sabbadini, responsabile del Servizio per la famiglia della Diocesi di Milano.
La riflessione partirà proprio dal racconto di un figlio e di una famiglia: Manuel Bragonzi, fondatore di una delle prime associazioni di figli adottivi in Italia, e Marco e Maddalena Cozza, una giovane coppia che ha scelto di prendere in affido un adolescente ospite di una comunità per minori stranieri non accompagnati.
«Il mio “sì” a loro fu immediato: non desideravo altro che essere amato, guardato e abbracciato. Il loro fu il primo abbraccio che sentii sul mio corpo, il primo gesto affettuoso nei miei confronti. Fu una bella sensazione. Ero finalmente figlio» dice Bragonzi, adottato ad otto anni da una famiglia milanese in Cile, dopo un’infanzia terribile trascorsa nella foresta per nascondersi dal suo aguzzino.
«Ci dipingono o come dei matti o come degli eroi. Siamo una famiglia normale che, ad un certo punto ha sentito il bisogno di fare spazio anche a qualcun altro e che ha scoperto che si stava meglio così», sottolinea Marco Cozza.
«Anche in questi tempi complicati, le nostre case possono rimanere aperte se lo sono le nostre menti e i nostri cuori. La testimonianza di queste famiglie che scelgono l’accoglienza è uno stimolo per tutti noi a trovare le vie possibili del dialogo e del confronto alle quali ci richiama papa Francesco anche nell’ultima enciclica “Fratelli tutti” e continuamente il nostro Arcivescovo Mario Delpini», sottolinea il direttore della Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti.
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