Castellanza assediata dalle aree abbandonate, il sindaco: “Urgente la rigenerazione urbana”
Il sindaco fa un bilancio della situazione delle grandi e piccole aree che attendono interventi di recupero: ""
Il Comune di Castellanza vuole scommettere sui bandi per la rigenerazione urbana per riportare nel tessuto urbano grandi pezzi di città, attualmente in stato di abbandono. Aree enormi che vanno dalla ex-Montedison al sedime ferroviario, dal fiume Olona all’ex-mostra del Tessile, fino ad ampi tratti di corso Matteotti e via don Testori.
Il sindaco Mirella Cerini e la sua amministrazione stanno già lavorando su alcuni progetti mentre per l’ex-Mostra del tessile l’interlocuzione prosegue ormai da mesi con il privato che intende trasformare la grane area che si affaccia su viale Borri.
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Se nel passato si è assistito ad operazioni di recupero grandiose come l’ex-cotonificio Cantoni trasformato in università, da parecchi anni (se si esclude il recupero dell’ex-Peplos oggi Tigros e Humanitas) non si riescono a sbloccare numerose situazioni come quella sull’Olona, sotto via Piave, tutta l’area del sedime ferroviario con la vecchia stazione, la ex-Montedison in gran parte chiusa ma ancora in parte occupata da aziende come la Perstorp, gli ex-alloggi Erp di via San Giulio, le case che si affacciano nell’ultimo tratto di corso Matteotti, in direzione Legnano.
Di esempi, piccoli e grandi ce ne sono tanti e alcuni li abbiamo evidenziati nella mappa in alto e lo stesso sindaco (che è anche architetto) ne è consapevole: «Ci sono molte aree che non riescono a ripartire anche se hanno suscitato interesse, come la vecchia stazione di via Pomini dove più di un privato si è fatto avanti ma c’è un problema con Fnm che non vuole vendere il terreno. Ci sono almeno tre situazioni che si stanno muovendo coi bandi di rigenerazione urbana e c’è l’ex-Mostra del tessile dove stiamo interloquendo con l’operatore privato per quanto riguarda le opere di urbanizzazione e riqualificazione delle aree adiacenti».
La scommessa del nuovo Pgt, d’altra parte, è proprio quella della rigenerazione urbana delle aree già edificate con un conseguente stop alla cementificazione di aree verdi: «Si è puntato sulla rigenerazione urbana – disse allora il Sindaco di Castellanza, Mirella Cerini – introducendo l’indifferenza funzionale, ovvero maggiore flessibilità rispetto all’individuazione delle destinazioni d’uso ammesse su certe aree, aprendo alla possibilità di valutare l’evoluzione delle esigenze urbanistiche e di mercato, ma mantenendo la vocazione di dette aree anche in base alla localizzazione; per esempio escludendo dall’asta della saronnese e viale Borri la destinazione residenziale che difficilmente risulterebbe concretizzabile».
Come spiegato in questo articolo
Castellanza dice stop alle aree edificabili e punta sulla riqualificazione
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