Verdi di Busto Arsizio critici sulla vicenda Accam
In una nota accusano il consiglio comunale di aver autorizzato Antonelli a perseguire nell’assemblea odierna del Consorzio l’ennesimo salasso ai danni dei cittadini
“Un fendente letale alla città”. Questo il giudizio dei verdi di Busto Arsizio in merito alla gestione del Consorzio Accam e all’operato della giunta Antonelli
«Giovedì sera, terminato oltre la mezzanotte del venerdì 5 marzo, il Consiglio comunale della città di Busto Arsizio ha inferto un fendente letale alla credibilità del governo cittadino, al di là di ogni colore politico. Era stata la settimana in cui l’Italia intera ha saputo, tramite il Corriere della Sera, dell’ingiustificabile comportamento del sindaco Antonelli sulla ritardata apertura del supermercato Coop in centro città. Una vergogna così sproporzionata anche rispetto all’obiettivo da raggiungere, chiodo fisso ingiustificato sia politicamente che economicamente.
Era appena diminuita l’eco della folle parcella allo studio italiano, oltre 1,2 mln euro, che dovrebbe risolvere il contenzioso con Deutsche Bank sui derivati, un contratto stipulato dal sindaco Farioli, con perdite stimate di oltre 17 mln euro. Se ne discuterà presso il tribunale di Londra.
Eppure l’intercettazione non ha squarciato il velo sui debiti probabili del sindaco Antonelli e della sua amministrazione, perché la causa intentata da Coop Lombardia verso loro era già conosciuta. Sono altrettanto conosciuti, nonostante la sordina imposta, i debiti accumulati da Accam spa.Nonostante la disastrosa situazione fallimentare di Accam, per evitare la celebre sentenza latina “simul stabunt, simul cadent”, il consiglio comunale ha autorizzato Antonelli a perseguire nell’assemblea odierna del Consorzio l’ennesimo salasso ai danni dei cittadini, costretti a subire, nel caso sia costituita la nuova società pro-Accam con Agesp e la legnanese Amga, il macigno dei milioni di debiti dell’Accam attuale. Insomma, il consiglio comunale sostiene Antonelli e le vicende decennali di questo consorzio per il coinvolgimento reciproco delle forze politiche che hanno nascosto la polvere sotto i tappeti. Se è vero storicamente che i due fratelli Antonelli sono stati da oltre dieci anni al centro della politica cittadina, uno come presidente di Accam e l’altro come commissario del disciolto Popolo della Libertà, fusione di Forza Italia e Alleanza Nazionale, le forze politiche a loro vicine e che con loro hanno governato salvano il personaggio per coprire anni di spartizioni, di opacità amministrativa, di democrazia abusata.
Che termini la vita dell’inceneritore, bruciato dalla sua stessa vana fiamma, ed anche che si sciolga il Consorzio Accam, sono questi eventi irrilevanti per il mezzo milione di cittadini del territorio. Meglio pagare pochi milioni subito che infilarci testa e piedi tra i rovi e le ortiche delle assurde ed esose architetture commercialiste progettate, come tenere in vita il Frankenstein Accam.Si può chiudere Accam e scegliere il minore dei mali, in nome del risparmio di preoccupazioni e di salute per i residenti e per i comuni. La nuova generazione, Next Generation europea, sarà in prima linea a condannare le drammatiche scelte continuative a copertura dei disastri commessi nel passato, cioè nel nostro tempo presente.
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