Vaccinazioni tra i 16 e i 40 anni: ecco quando saranno chiamati
Il consulente Bertolaso spiega i prossimi passi della campagna lombarda che potrà accelerare appena aumenteranno le consegne di dosi. A settembre sarà raggiunta l'immunità di comunità

« Noi siamo al di sotto delle nostre capacità vaccinali. Se ci dessero la possibilità di dimostrare la nostra forza, potremmo elevare il ritmo di tutta l’Italia». La vice Presidente lombarda Letizia Moratti ha rimarcato il successo ottenuto dal piano messo a punto dal consulente speciale Guido Bertolaso che ha investito sui grandi hub vaccinali ottenendo efficacia ed efficienza.
LA CAPACITA’ LOMBARDA RAPPRESENTA IL 17% DEL TOTALE NAZIONALE
L’assessore al Welfare ha preso la parola dopo la lunga e articolata presentazione fornita da Guido Bertolaso che, numeri alla mano, ha spiegato perché la data di lunedì prossimo per gli over 40 annunciata dal generale Figliuolo non sia possibile per la Lombardia che ha le agende esaurite con i vaccini inviati ogni giorno.
Attualmente, la nostra regione rappresenta il 17% della capacità giornaliera nazionale, un target che quotidianamente si raggiunge nei 76 hub massivi e nei piccoli centri, diversamente che in altre regioni che spesso non mantengono i ritmi assegnati dalla struttura commissariale.

LE PROSSIME TAPPE DELLA CAMPAGNA PER GLI OVER 40, OVER 30 E OVER 16
Fino a oggi, la nostra regione ha recuperato i ritardi registrati nella fascia over80 avendo raggiunto quasi tutti gli aventi diritto ( compresi quelli allettati che verranno conclusi entro fine maggio), stanno viaggiando ora a pieno regime le fasce over70 ( 70% già vaccinato con una dose) e over 60 ( 56,7% con prima dose), mentre da una settimana sono state aperte le agende dei cinquantenni che si sono registrati in massa sin dal primo giorno con 500.000 prenotazioni ormai salite a 600.000 ( già convocato il 15%). Con questa mole di appuntamenti in agenda ( due milioni tra il 15 maggio e l’8 giugno) e le dosi assegnate fino al 20 maggio, è improponibile un allargamento ulteriore a nuove categorie. Da qui la scelta di calendarizzare gli altri cittadini secondo tappe legate alle prossime forniture di dosi che si annunciano sempre in aumento, come già sentito nei mesi scorsi.
Come anticipato questa mattina, dal 20 maggio, quindi si aprirà ai 1.211.996 over 40enni, dal 27 maggio per i 944.250 trentenni e dal 2 di giugno per gli oltre 1.200.000 tra i 16 e i 29 anni.
QUANDO FINIRA’ LA CAMPAGNA
Quando finiranno le convocazioni per le prime dosi? Tutto dipenderà dal ritmo giornaliero: se si manterrà attorno alle 85.000 dosi al giorno si concluderà entro il 30 agosto che diventerebbe il 30 luglio nel caso si riuscisse ad aumentare sino a 100.000 dosi e al 10 luglio se la capacità vaccinale fosse quella di 120.000 prenotazioni ogni giorno.
Un obiettivo che metterebbe i cittadini lombardi al sicuro con il raggiungimento dell’immunità di comunità a settembre in vista della prossima stagione fredda.
PERCHE’ IN LOMBARDIA NON SI SCEGLIE IL VACCINO
Bertolaso ha anche spiegato perché non si è data ai lombardi la possibilità di scegliere il tipo di vaccino: « Sia perché lo ha detto il presidente Draghi sia perché non potevamo rischiare di non gestire le scorte in modo da garantire anche tutti i richiami o di avanzare alcuni tipi di vaccini per poi organizzare un “vax day”».
FONTANA: “GRAZIE AL POPOLO LOMBARDO”
Un elemento che ha voluto sottolineare anche il Presidente della Regione Attilio Fontana che, dopo aver ringraziato Guido Bertolaso e il suo staff, tutto il personale sanitario, la protezione civile e l’esercito ha anche voluto rendere merito ai lombardi: « Si sono presentati in massa rispondendo alle convocazioni e accettando i vaccini indicati affidandosi ai medici. Segno della grande sofferenza sopportata dal popolo lombardo che ha voglia di uscire da questa situazione e ritornare alla normalità».
ALLO STUDIO LA CAMPAGNA VACCINALE D’AUTUNNO
Mentre si lavora per concludere la “più grande campagna di salute pubblica dell’Italia”, il consulente Bertolaso e l’assessore Moratti sono al lavoro anche per organizzare la possibile campagna d’autunno con i richiami per le categorie più fragili: « Ancora non abbiamo indicazioni – ha spiegato Bertolaso – ma non ci faremo cogliere impreparati. sarà comunque differente da questa».
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