La Sinistra Chiara all’attacco della giunta Antonelli sulla scuola: “Incapacità organizzativa”
La lista che sostiene Chiara Guzzo addebita al sindaco e alla sua giunta la mancata partenza dei servizi mensa, pre e post scuola con l'avvio dell'anno scolastico
La Sinistra Chiara esprime ancora una volta la propria solidarietà ai genitori e a quanti vivono e operano nella scuola: «L’Amministrazione Comunale a guida Antonelli – scrivono in una nota – si è ancora una volta dimostrata inadeguata rispetto al mondo della scuola e dell’infanzia. Dopo l’emergenza sanitaria, durata da più di un anno e comunque superata in parte, la coalizione guidata da Chiara Guzzo si domanda cosa è stato fatto nel frattempo dall’Ente Pubblico – competente per i servizi alla Persona e il Diritto allo Studio e condivide le iniziative di protesta di genitori, operatori e giovani studenti che vedono leso un loro diritto fondamentale».
Secondo la lista che candida sindaco Chiara Guzzo «si tratta ancora di prendere atto della incapacità organizzativa e gestionale dell’ente, dettato probabilmente da scelte politiche di immobilismo e di opportunità (i bambini non votano). Mentre il Ministero della Pubblica Istruzione si è attrezzato per garantire docenti e personale ATA in tempo utile per avviare l’anno scolastico (il giorno 6 settembre 2021 per le scuole dell’infanzia e il giorno 13 settembre 2021 per tutti gli ordini e gradi) non sono ancora date indicazioni chiare sui servizi di competenza comunale , definiti a domanda individuale – in quanto a pagamento – ma indispensabili per garantire il diritto allo studio sin dalla prima infanzia».
«Fino a ieri si stava ancora discutendo se attivare i servizi pre e post scuola, i doposcuola e l’assistenza integrativa alla mensa, – proseguono – servizi indispensabili che, dopo un anno di lockdown e di smart working (dove il peso è gravato soprattutto sulle donne o sul bilancio famigliare (baby sitter private per coloro che non hanno potuto contare su una rete parentale), costringono le famiglie ancora a doversi risolvere il problema senza alcun sostegno comunale».
«Forse non si sapeva che la scuola sarebbe ripartita in presenza? Seppur in ritardo le “determinazioni integrative in merito al calendario scolastico regionale” sono state pubblicate ai primi di agosto, e comunque hanno riconfermato le date dei calendari precendenti, senza nulla modificare» – aggiungono.
Una critica, quella de La Sinistra Chiara, a tutto tondo: «I piani pluriennali della Amministrazione Comunale, già nel bilancio di previsione per il 2021 approvato dal Consiglio Comunale, hanno previsto di finanziare il diritto allo studio o forse non si sono accorti che la città non è stata azzerata dalla pandemia? Più che una città attrattiva Busto sta provocando un fuggi fuggi da parte dei genitori verso servizi e scuole private (loro si che il calendario scolastico lo hanno ben studiato e programmato per tempo l’offerta formativa). Non c’e ombra, a meno che sia nascosto nelle piega oscure dell’albo pretorio, di un bando o una proroga degli interventi di assistenza scolastica. Il servizio mensa è solo l’ultimo anello della catena : se non partono i pomeriggi e i doposcuola che senso ha garantire la mensa, obietterà qualcuno, appunto».
Tra gli altri “problemi” sul tappeto la lista di Chiara Guzzo elenza anche «il progressivo sfascio di servizi gestiti direttamente dall’ente, quali le due scuole comunali paritarie Pontida e Maria di Nazareth (S.Anna) e degli asili nido, che reggono grazie al senso di dovere e responsabilià delle educatrici e comunque soffrono per mancanze di supporti educativi. Si pensi alla penosa e mal gestita vicenda dell’Asilo Nido Giannina Tosi e a tutti i servizi educativi “ Fiore all’occhiello della citta” ed ora ridotti come una squadra di infimo ordine».
Attacco frontale anche sulla mancanza di ascolto dei vari organi preposti: «Dopo che l’amministrazione ha abolito , o meglio messo a tacere, qualsiasi forma di confronto ( commissione mensa, comitato di gestione cittadino degli asili nido, etc. ) tutte le decisioni , o meglio non decisioni, danno luogo ad interventi approssimativi, senza logche e visioni a lungo raggio, sull’onda dell’improvvisazione. E’ vero che Busto non è Reggio Emilia (v. progetto Reggio Children) e probabilmente non lo sarà mai, ma basta guardarsi intorno per verificare cosa stanno organizzando o meglio hanno già attivato i comuni vicini».
In conclusione: «L’Amministrazione uscente, che si vanta di aver fatto progressi e opere nei quartieri , dica invece a chiare lettere cosa non ha fatto o quanto ha disfatto nei confronti delle famiglie e dei più piccoli. La scuola e l’attenzione all’ infanzia e alle famiglie, dovrà essere una priorità per chi si candida a voler governare la città. Ben vengano quanti, con ogni mezzo civile e democratico, facciano sentire la propria voce di richiesta di rispetto dei diritti civili inalienabili, chiedendo ciò che è giusto».
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Secondo la candidata, l’amministrazione avrebbe trascurato i servizi scolastici perché i bambini non votano; ma i genitori sì!