Lotta all’evasione e politiche per la famiglia: le richieste dei sindacati pensionati ai candidati sindaco
La lettera aperta, contenente una lista di temi prioritari è rivolta ai candidati Sindaci dei Comuni della Provincia di Varese, che parteciperanno alle prossime elezioni amministrative
I Sindacati dei pensionati, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e UilP inviano ai candidati Sindaci dei Comuni della Provincia di Varese, che parteciperanno alle prossime elezioni amministrative, una lista di temi rilevanti a nome ed a tutela dei nostri rappresentati e di tutti i loro cittadini, in particolare anziani.
«Il documento raggruppa le tematiche preminenti della nostra negoziazione che dovrà confrontarsi con le scelte delle Amministrazioni, ma anche tener conto della politica economica del Governo e di tutti i provvedimenti straordinari che sono stati approvati per far fronte all’emergenza che ha investito il nostro Paese ed alle risorse straordinarie che arriveranno dall’Europa attraverso il Recovery Fund – spiega la nota – Sarà fondamentale saper discernere le priorità, i provvedimenti realizzabili, le risorse e le metodologie».
I punti che le organizzazioni sindacali evidenziano sono sette:
1. Fiscalità locale.
– Evasione Fiscale -Al fine di garantire una maggiore giustizia sociale ed anche maggiori entrate per il Comune, va sviluppata un’efficace azione di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, attivando i Patti antievasione con l’Agenzia delle Entrate che garantiscono ai Comuni un ristorno del 100% delle somme recuperate. Tali risorse chiediamo vengano indirizzate alla spesa sociale.
– Tasse e tariffe. Progressività basata sull’ indicatore Isee con il quale definire le soglie minime d’accesso/fasce, e la compartecipazione dei cittadini , soprattutto per quanto riguarda i servizi alla persona (trasporti, mense, diritto allo studio, Sad ecc.)
– Addizionale Irpef comunale – al fine di tutelare il reddito dei pensionatie lavoratori, chiediamo ove possibile esentare i redditi inferiori a 15.000 euro, riconfermando il principio di progressività, come previsto dalla nostra Costituzione
2. Servizi alla persona.
– Confronto con le forze sociali per interventi socialmente equi: Asili nido, RSA, trasporti, minori, disabili, ecc.
– Confronto relativo a interventi a sostegno dell’istruzione pubblica, dell’assistenza scolastica e dei servizi pre e post scuola.
– Lotta alla povertà. Confronto sulle situazione di bisogno e di indigenza, creando anche un fondo per interventi urgenti.
-Politiche per la famiglia. Studiare iniziative rivolte a famiglie indigenti e/o famiglie che assistono anziani, minori disabili.
– Politiche abitative. Interventi contro il disagio abitativo (sostegno affitti, aiuti contro la morosità incolpevole); PGT .
– Campagne di prevenzione e stili di vita in particolare per gli anziani
– Contrasto alla solitudine – occorre definire specifici interventi che si prefiggano di contrastare quella che oggi rappresenta una vera emergenza nelle nostre città e ancora di più oggi amplificata dall’emergenza della pandemia, basti pensare agli anziani nelle RSA e agli anziani soli. Infatti sono necessari servizi di vicinanza e prossimità, creando e potenziando centri di aggregazione sociale e attività specifiche coinvolgendo le associazioni del Terzo Settore.
– Dare sostegno e stipulare convenzioni con le Associazioni di volontariato locali e territoriali per integrare i servizi di assistenza e trasporto per persone non autosufficienti.
3. Politiche ambientali
– I comuni hanno compiti di rilievo nel controllo dei fenomeni che possono avere ricadute sull’ambiente e nella realizzazione di azioni preventive, censimento della case sfitte, messa in sicurezza del territorio.
4. Appalti
– Migliorare la qualità dei servizi di cura ed assistenza, fondamentali per i cittadini, erogati prevalentemente dal servizio pubblico e nel caso di strutture accreditate sottoposte a puntuali verifiche degli standard qualitativi; garantire l’occupazione e i diritti dei lavoratori attraverso la diffusa applicazione dei CCNL firmati dalle OO.SS. più rappresentative, favorire la trasparenza delle procedure di gara e rafforzare il contrasto ai fenomeni di illegalità, limitare il ricorso alla tecnica del subappalto, privilegiando lo strumento dell’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto al massimo ribasso.
5. Viabilità e trasporti
– Ė quantomai attuale pensare ad una mobilità sostenibile, concepita sia nel rispetto dell’ambiente, sia in termini di sicurezza, attenta ai bisogni dei cittadini e degli anziani, in particolare con problemi di mobilità. Progettare una nuova e migliore viabilità, attenta ai collegamenti con i servizi e con le aree ricreative, nonché con funzionali sistemi di parcheggi.
6. – Sicurezza e integrazione
Nella consapevolezza che accoglienza e sicurezza non possono essere disgiunte, riteniamo importante agire su entrambi i fattori. Per questo può essere utile incrementare momenti di informazione/formazione sul tema dell’integrazione e favorire buone prassi per la sicurezza basate sulla collaborazione fra vicini.
7. Sperimentazione bilancio di genere
– per ristabilire condizioni di uguaglianza delle opportunità, si chiede la sperimentazione del bilancio di genere, non per avere un bilancio separato per le donne, ma per realizzare un maggiore capacità di risposta alle effettive esigenze della cittadinanza.
Spi-Cgil, Fnp-Cisl e UilP aggiungono in conclusione che: «consapevoli che gran parte dei servizi socio-sanitari sono afferiti a livello di ambito territoriale, come organizzazioni sindacali chiediamo di essere coinvolti, così come previsto dal protocollo d’intesa del 4 aprile 2019 e quello sottoscritto in data 28 luglio 2021 (Alleanza per la ripartenza) tra Anci Lombardia e le OO.SS. lombarde, nel confronto con le Assemblee dei Sindaci di distretto e le Assemblee dei Sindaci di ambito – conclude la lettera – Contemporaneamente chiediamo con urgenza il confronto con le rispettive ASST e ATS poiché in un quadro sempre più drammatico dell’emergenza sanitaria, constatiamo la grande difficoltà dei servizi socio-sanitari di svolgere azione di prevenzione e cura del territorio stante la totale mancanza della medicina territoriale e dei servizi di prossimità (riforma della legge 23, distretti, case della comunità, ospedali di comunità, Centrali Operative territoriali ecc.) e la scarsa integrazione fra i servizi».
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