Il Pd risponde all’“Operazione mezza verità” della Lega
I principali rappresentanti istituzionali varesini del PD hanno deciso di rispondere alle dichiarazioni di Emanuele Monti, Francesca Brianza, Attilio Fontana e Matteo Bianchi
L’hanno chiamata “Operazione mezza verità” parafrasando il titolo scelto dalla Lega (“Operazione verità“) per la serata che al Santuccio ha svelato “I fondi regionali destinati dal centrodestra alla città di Varese” e ha visto l’endorsement del presidente della regione Attilio Fontana nei confronti del candidato di Centrodestra Matteo Bianchi.
I principali rappresentanti istituzionali varesini del Partito Democratico – il senatore Alessandro Alfieri, il consigliere regionale Samuele Astuti, gli assessori del comune di Varese Andrea Civati, Rossella Dimaggio, Roberto Molinari – hanno deciso di rispondere alle dichiarazioni di Emanuele Monti, Francesca Brianza, Attilio Fontana e Matteo Bianchi.
«Quella di ieri è stata una operazione mezza verità – ha esordito Alessandro Alfieri, senatore varesino del Partito Democratico – Le cifre che hanno dato infatti sono corrette, ma manca qualche precisazione. Per esempio, che i 120 milioni citati ieri sono soprattutto legate al sistema sanitario, e che arrivano da un programma quadro del governo e e da governi pd. In questo caso, l’80% della cifra arriva dallo stato e il 20% dalle regioni. Se avessero davvero detto tutto, avrebbero quindi dovuto dire che gran parte di quei soldi arrivavano direttamente dai governi Gentiloni e Renzi»
Alfieri poi aggiunge: «Hanno citato il “patto per la Lombardia di Maroni”, ma anche qui hanno omesso di ricordare che nel 2016 il patto fu firmato da Matteo Renzi e da Roberto Maroni: quei soldi ha scelto il Governo di trasferirli alle Regioni perchè li assegnassero ai comuni capoluogo. Il punto però non è da dove arrivano i finanziamenti, tanto arrivano sempre in questo modo: in prima battuta dallo Stato. La vera discriminante è sapere accedere ai bandi: e questa amministrazione è stata in grado di produrre progetti spendibili e di spenderli».
«Il punto cardine è di essere capaci ad individuare bandi giusti, rispondere bene al bando e saperselo aggiudicare – sottolinea Samuele Astuti, consigliere regionale del partito democratico, in commissione sanità – Inoltre, Emanuele Monti ricordava, intestandolo alla Lega, il terzo lotto per l’ospedale del Ponte: una battaglia che cominciammo Alfieri e io. In particolare, noi abbiamo presentato tutti gli anni degli emendamenti che chiedevano la conclusione del terzo lotto, emendamenti che la Lega ha regolarmente bocciato ogni volta. Quando hanno capito che non avremmo mollato, La lega ha deciso di fare un emendamento sull’argomento, che è finalmente passato. A proposito di emendamenti bocciati, e visto che puntano su Varese città turistica, ricordo che la Lega in regione ha qualche mese fa bocciato un emendamento presentato da me per un contributo di un milione di euro per rendere visitabile la torre civica. Un milione su un bilancio di 25 miliardi non è pazzesco, ma la Lega l’ha bocciato comunque. Infine, dei dati presentati ieri la maggior parte erano di tipo sanitario, che è comunque di competenza regionale, quindi dire che “il comune non ha fatto niente” è una affermazione paradossale».
«Se proprio vanno aggiunti soldi in arrivo da istituzioni superiori, aggiungo i trasferimenti del governo per Varese: dai 18 milioni di piano stazioni, fino ai 30 per il macello civico, passando dai 2 milioni di largo Flaiano – ha aggiunto Andrea Civati, assessore all’Urbanistica e capolista del Partito democratico – Ma devo dire che non mi appassiona il dibattito sulle cifre, tutte le cifre da loro citate sono vere. Noi però in realtà abbiamo sempre dato atto e ringraziato Regione Lombardia, Governo, Istituzioni europee, tanto da avere fatto iniziative congiunte. Il tema vero è essere contenti che le risorse siano arrivate, ma non c’è dubbio che ci sia stato uno scarto tra passato e presente».
«D’altra parte – aggiunge Rossella Dimaggio, assessore ai servizi educativi e candidata PD – Non è che i soldi di Regione Lombardia sono di Fontana e Monti: sono dei cittadini della Lombardia, quindi non c’è niente di strano che siano stati assegnati a un comune lombardo. Il metodo che la giunta ha messo in atto per ottenere finanziamenti è un metodo sinergico efficace.: Io ho avuto 3 milioni di euro per un progetto sul polo infantile che mi sembra ancora pazzesco a pensarci. Ma ha vinto perchè era un progetto sinergico. Per questo è il finanziamento è arrivato».
«Da quello cha abbiamo visto emerge una concezione feudale della politica: i leghisti non governano ma comandano – ha concluso Roberto Molinari, assessore ai servizi sociali – Il giochino delle tre carte che hanno fatto parlando dei 50 milioni di euro per l’ospedale come se fossero a bilancio del comune, alla fine non regge. La verità è che per avere i contributi bisogna non solo partecipare, ma anche vincere e noi l’abbiamo fatto, contrariamente a quello che succedeva prima. La Lega si preoccupi purtroppo del bonus scuola, dove parecchie famiglie si sono ritrovate escluse da questa possibilità, per una gestione sballata dei fondi da parte della regione. Lo so perché come assessore io raccolgo le domande e do le risposte, per dei contributi che sono prettamente regionale. Immaginatevi come mi sentirò quando dovrò avvertire le persone che non avranno questa possibilità».
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