Ricoveri stabili per Covid all’ospedale di Varese: la maggior parte non è vaccinata
Sono 41 ma tra questi ci sono anche persone in attesa della conferma. In terapia intensiva ricoverati 9 pazienti provenienti da tutta la Lombardia. La gran parte dei degenti non è vaccinata

In leggera crescita ma con numeri ancora “fisiologici”. Nel mese di settembre è aumentato il numero di persone ricoverate per Covid: dal 25 agosto a oggi si è passati da 29 a 41. Il dato odierno, però, va letto specificando che i casi confermati sono 22 mentre 19 sono quelli sospetti, in attesa dell’esito del tampone. Un ricoverato è assistito nella respirazione con il casco Cpap.
Che la situazione sia stabile si vede anche dall’attività del pronto soccorso: nell’ultima settimana i nuovi ingressi sono sempre stati nell’ordine di uno o due al massimo. Ieri, in particolare, è stata dimessa una persona guarita e nessuno è stato ricoverato dopo essersi presentato in PS. Gli altri in osservazione, quindi, sono soprattutto persone che accedono per altro tipo di ricovero e vengono sottoposti a screening.
Cresce però il numero di pazienti in terapia intensiva: dall’apertura del 20 agosto scorso su richiesta di Regione Lombardia, oggi l’equipe diretta dal professor Luca Cabrini sta assistendo 9 pazienti. Lo ricordiamo, sono degenti che arrivano da altre province lombarde, in base al piano regionale di potenziamento progressivo delle terapie intensive destinate al covid.
Delle persone ricoverate in hub covid per patrologie respiratorie dovute alla malattia, nove non sono vaccinate e una aveva ricevuto una sola dose. Dei 4 degenti vaccinati, uno aveva ricevuto un vaccino non riconosciuto da Ema e Aifa, una persona ha scoperto la positività al virus con il ricovero legato a una patologia cardiaca mentre gli altri due sono over80.
Nonostante la provincia di Varese abbia avuto un numero di contagi superiori alla media regionale nei mesi di luglio e agosto, attualmente la curva epidemica si è abbassata e, in pronto soccorso a Varese, la percentuale di patologie legate alla malattia da Covid sono sempre al di sotto del 5% con un numero di accessi comunque elevato tra i 140 e i 150 giornalieri.
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