Maggioni chiude la campagna del Patto del Cambiamento con i parlamentari Misiani, Alfieri e Invidia
Il Patto per il Cambiamento e il suo candidato sindaco Maurizio Maggioni hanno chiuso la campagna elettorale a villa Calcaterra, con l'intervento di diversi parlamentari
Il Patto per il Cambiamento e il suo candidato sindaco Maurizio Maggioni hanno chiuso la campagna elettorale a villa Calcaterra.
Insieme a loro, i senatori del Partito Democratico Antonio Misiani (ministro dell’economia nel Conte II) e Alessandro Alfieri, il deputato pentastellato Niccolò Invidia e i responsabili provinciali Gianni Corbo (Pd) e Massimiliano Balestrero (Europa Verde), senza contare candidati consiglieri e sostenitori.
Nella cornice dell’Istituto Antonioni, gli interventi dei parlamentari esprimono i migliori auguri a Maggioni: «Conosco da anni Maggioni – ha detto Alfieri – la sua passione e il suo impegno. È riuscito a mettere insieme storie diverse che si sono condensate nel programma, cementato da una voglia di riscatto per proporre metodi e voglia diversi. Questa è una congiunzione che si sperimenta a anche a livello nazionale: anni fa io e Invidia eravamo su fronti opposti, oggi ci ritroviamo uniti. Quell’unità che in Europa ci ha permesso di spingere perché venissero riconosciuti all’Italia i soldi del Pnrr. Se Maurizio sarà eletto, sa di poter contare su di noi a Roma. A voi chiedo di non essere scettici, il cambiamento si respira nell’aria, sappiamo che il centrodestra non è più un Moloch indistruttibile, ce lo dice il disagio con cui stanno portando avanti le campagne elettorali nelle grandi città. Crediamoci, e se arriviamo al ballottaggio qualcuno inizia a preoccuparsi».
Di contenuto più economico l’intervento di Misiani: «Usciamo da una crisi pazzesca grazie alla fermezza di gran parte della politica. Gli italiani hanno risposto alla campagna di vaccinazione con grande senso civico, ma non dobbiamo dimenticarci le ferite sociali che la pandemia si porta dietro. Dobbiamo trovare una nuova ambizione come paese, non tornare all’Italia stagnante del 2020 ma trovare un modello di sviluppo compatibile con i paradigmi del PNRR. Una parte importante di quei soldi andrà speso localmente: il voto ha anche questa valenza, perché consegnare il futuro a forze storicamente contrarie all’Europa e non a chi è convintamente europeista e allineato agli obiettivi dell’Unione?».
Dopo gli interventi di Claudia Cerini e Paolo Pedotti, Maggioni ha fatto i complementi «a chi ha lavorato su tutti i fronti in questa campagna elettorale. Siamo riusciti a far gruppo, a stare insieme grazie alla voglia di cambiare, alla propensione al dialogo e alla consapevolezza di voler raggiungere i risultati. Io mi pongo come garante di questa coalizione che ha tutte le sue energie protese verso gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile e uguaglianza sociale, e non solo alle passerelle e ai bandi vinti tanto per dell’amministrazione uscente».
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