Una nottata di arte e musica che ha fatto gridare a Torino “Ti amo ancora”
A sciogliere ogni dubbio sulla paternità dell'iniziativa sono stati gli “Eugenio in via di Gioia”, una nota band musicale sempre al centro di iniziative curiose e singolari
Una enorme scritta che prendeva senso e forma solo se vista da diverse decine di metri di altezza: “Ti amo ancora”. Questa mattina sui giornali e sui social ha cominciato a rimbalzare la notizia di un grossa scritta comparsa nella notte in piazza San Carlo a Torino, tra interrogativi su una misteriosa iniziativa di marketing e “coraggiose” accuse che potesse trattarsi di un gesto vandalico (Foto dall’account Instagram degli Eugenio in via di Gioia).
Nulla del genere, anche se poi la valutazione non può che essere soggettiva: quella gigantesca dichiarazione d’amore è stata opera di un centinaio di persone che si sono trattenute tutta la notte in una “opera di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino”.
A sciogliere ogni dubbio sono stati gli “Eugenio in via di Gioia”, una nota band musicale sempre al centro di iniziative curiose e singolari. Sono nati come artisti di strada e dalla tradizione delle balere, dello swing e del folk italiano fino ad arrivare al più recente nu-folk. Hanno fatto parlare di sé sui media nazionali sia per aver intrattenuto con un live on the road i viaggiatori del treno Italo sulla tratta Torino-Roma in ritardo di oltre 6 ore, sia per raduni con i propri fan che hanno riempito le piazze di Roma, Bologna, Genova e Milano.
Sono loro ad aver riunito per una notte tutte quelle persone dando vita ad un momento collettivo di musica e “amore”.
Ecco come hanno rivendicato sui social l’accaduto: “Qualcuno ha urlato allo scandalo contro la città. Qualcuno non vedeva l’ora di puntare il dito contro i soliti vandali. Qualcuno ha ipotizzato che fosse un’operazione di marketing di un grosso marchio.
Non è niente di tutto questo.
È la dichiarazione d’amore di oltre 150 persone che questa notte hanno condiviso 6 ore di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino per fare esplodere il proprio sentimento d’amore. Con gessetti da scuola elementare. Scotch di carta e un metro da sartoria.
Ti amo ancora. Una dichiarazione d’amore sincera. Una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato.
La pioggia, domani, laverà la scritta in pochi minuti.
L’aria irrespirabile della nostra città, il consumo disastroso del nostro pianeta, l’inconsistente progetto di futuro per le nuove generazioni resteranno lì, sotto gli occhi di tutti, come da sempre, invisibili. Tutto questo non è più possibile.
Siamo stati noi a gridare: ti amo ancora”
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