Green Pass e mascherine. Cosa succede dal 1° maggio
Prosegue l'abolizione del green pass per accedere nei luoghi al chiuso (tranne per ospedali e rsa) mentre è da valutare l'abolizione dell'obbligo di indossare mascherine al chiuso

Il governo sta proseguendo sulla strada dell’abolizione dell’obbligo di mascherina e dell’esibizione del green pass per accedere a determinati luoghi al chiuso.
La certificazione verde rimarrà per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione ma non sarà necessaria per entrare nei luoghi di lavoro e nei locali pubblici. Unica eccezione, «gli esercenti le professioni sanitarie e dei lavoratori negli ospedali e nelle Rsa per cui resta la sospensione dal lavoro per chi non si vaccina, fino al 31 dicembre».
L’eliminazione del green pass riguarderà:
– luoghi di lavoro
– bar e ristoranti anche al chiuso
– mense e catering
– accesso degli spettatori a spettacoli al chiuso (cinema, teatri)
– eventi sportivi
– studenti universitari
– centri benessere
– attività sportive al chiuso e spogliatoi
– convegni e congressi
– corsi di formazione
– centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso
– concorsi pubblici
– sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
– colloqui visivi in presenza con i detenuti negli istituti penitenziari
– feste al chiuso e discoteche
– mezzi di trasporto
Per quanto riguarda le mascherine la cabina di regia verrà convocata dal premier Draghi solo dopo il 25 aprile e in quella sede si decidera se e dove togliere l’obbligo di indossarla. L’ipotesi più ragionevole è che si prosegua con l’obbligo nei luoghi al chiuso (trasporti, lavoro, scuola) mentre si pensa di togliere l’obbligo in bar e ristoranti e negli stadi mentre è da valutare la situazione dei palazzetti. Per quanto riguarda la scuola si sta valutando l’ipotesi di farla togliere al banco.
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