Forza Italia dà il benservito al senatore Caliendo, al suo posto Licia Ronzulli. Varese a bocca asciutta
Nelle file di Forza Italia la provincia di Varese sarà probabilmente rappresentata solo da Simone Longhini, in quarta posizione alla Camera. Grande delusione del commissario, che aveva ricostruito il partito dopo il terremoto di Mensa dei Poveri
Chi rappresenterà il territorio di Varese nelle file di Forza Italia? È una domanda ancora (in parte) aperta, in queste ore frenetiche di definizione delle liste per le elezioni del 25 settembre 2022. Ma pare ormai certo che non ci sarà il nome di Giacomo Caliendo, il senatore che ha ripreso in mano le fila del partito in una fase quanto mai complicata (dopo il terremoto dell’inchiesta Mensa dei Poveri). Dovrà lasciare il posto a Licia Ronzulli, una delle persone più vicine al “cerchio magico” di Silvio Berlusconi.
Era il nome su cui era andato convergendo il partito nel Varesotto. «Io avevo accettato l’indicazione del comitato provinciale che aveva indicato al regionale una continuità di presenza territoriale, nel solco del lavoro fatto» spiega Caliendo. «Abbiamo ricostruito un partito che era in difficoltà dopo Mensa dei Poveri e lo abbiamo portato a buoni risultati. Io ho assunto un impegno il linea con il comitato provinciale che indicava me come scelta per l’uninominale o come capolista del proporzionale alla Camera o al Senato».
Ma quell’indicazione è sfumata, prima nella spartizione degli uninominali tra FdI (che dovrebbe avere il collegio di Varese della Camera) e Lega (che avrà Busto e il collegio del Senato). E poi ancora nelle scelte per il “listino”: «Alessandro Cattaneo ha indicato una donna come proporzionale alla Camera».
Chi sia il nome è presto detto, anche se Caliendo non lo fa: Licia Ronzulli, anche lei senatrice uscente.
E Varese? Non è che trovi molto spazio, nelle liste piene di uscenti provenienti da altre province.
Dietro Ronzulli, in seconda posizione, ci dovrebbe essere Alberto Barachini, milanese e presidente commissione vigilanza Rai, e poi Stefania Craxi, con l’ex sindaco di Brescia Adriano Paroli, paracadutato all’altro capo di Lombardia.
Quanto alla Camera, anche qui capolista donna, l’avvocato di Berlusconi Cristina Rossello, poi il milanese Andrea Orsini, l’assessore regionale Melania Rizzoli. E chiude – qui sì, ma in posizione molto arretrata – un varesino, Simone Longhini.
Insomma, nelle file di Forza Italia Varese rimane a bocca asciutta, In un momento in cui paradossalmente altri candidano ex forzisti (come Giusy Versace in doppia posizione con Azione). Caliendo non nasconde la delusione: «Con le liste bloccate è giusto che i territori esprimano un’indicazione forte e chiedano il rispetto di queste scelte. La mia scelta è conforme a questa indicazione, non accetto altre soluzioni. Anche in caso di un uninominale a Milano, che mi era stato prospettato, avrei rifiutato».
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