Un festival fatto di persone: Filosofarti 2023 parte nel ricordo di Luciana Zaro

Lezioni magistrali, incontri, teatro, musica e molto altro nel sempre ricco programma del festival che tocca Gallarate e non solo. Il frutto della rete tra tante realtà diverse, che quest'anno ragionano sulla parola Limite

Filosofarti 2023

«Treccia è sempre presente, oggi la vedremmo arrivare trafelata dopo aver chiuso il negozio».
La Treccia è Luciana Zaro, scomparsa tragicamente lo scorso anno: appassionata volontaria, è stata una delle persone che hanno fatto crescere negli anni Filosofarti.

E oggi, alla presentazione della edizione 2023 del festival, non poteva che andare a lei il pensiero, insieme al compianto Don Alberto Dell’Orto.
Nomi evocati subito da Elena Balconi, presidente del centro culturale Teatro delle Arti, e da Cristina Boracchi, direttrice del festival.

Filosofarti è un festival fatto dalle persone, dai tanti – tutti volontari – che progettano, mettono in rete, raccolgono fondi, badano alle esigenze concrete: «Lo staff è tutto di volontari che mettono a disposizione della città le proprie competenze e impegno, una forma di restituzione anche alla propria comunità» dice Boracchi.
Ed +è grazie a loro che si ripete, anche quest’anno, un festival che è un piccolo miracolo di fedeltà anche nel tempo, per il bene della città di Gallarate e del suo territorio di riferimento e anche allargati: quest’anno si partirà il 12 febbraio e si proseguirà per oltre un mese, con una sessantina di diversi appuntamenti, tra lectio magistralis, incontri, mostre, eventi in musica, proposti anche in connessione con tante realtà dell’associazionismo e della formazione.

Il tema proposto quest’anno come filo conduttore è Limite/Illimite, una coppia di termini che come sempre offre una provocazione interessante che tante realtà declineranno in modo diverso. «La filosofia è uno spunto per parlare anche del presente» ricorda Boracchi. E dunque evoca temi alti come «la pace, che non è solo assenza di guerra», evoca i temi dell’ambiente, quelli della cittadinanza, quelli della teologia, il tema fisico del confine come limite, che sarà esplorato da alcuni eventi.

Il “biglietto da visita” di Filosofarti sono le lezioni magistrali, con alcuni grandi nomi, molti anche confermati di anno in anno. «Per la prima volta avremo due grandi ospiti internazionali, Noam Chomsky e Miguel Benasayag. E avremo ancora Cacciari, perché ci piace dare una continuità nel pensiero: lo avevamo già fatto con Galimberti ospite in diverse edizioni, continuano su questa linea».

Una delle declinazioni della parola Limite è il confine fisico. E a questo tema – quanto mai caldo – s’ispira l’evento proposto dal Comune di Besnate: «Attilio Geroni, forte della sua esperienza nei Paesi slavi, verrà a parlare del confine d’Europa» dice Giuseppe Blumetti, assessore alla cultura di Besnate. Un momento che si pone anche come provocazione, «in un mondo che si percepisce senza più confini oggi si combatte una guerra in Ucraina, che ha nel suo nome la radice stessa del confine».

E quest’anno oltre alla primule arrivano anche i biscotti Filosofarti

Tra i territori coinvolti figurano anche Castellanza, Busto Arsizio, Varese, Samarate, con una presenza ormai consolidata grazie a partner importanti e “storici”. Si aggiunge quest’anno anche Leggiuno, con «un evento organizzato in realtà dall’Eremo di Santa Caterina, con la giovane associazione Un quadro di te», spiega l’assessore alla cultura Alessio Molinari. «La mostra fotografica a cura di Ivano Mercanzin rappresenta l’eremo nelle sue diverse facce: da un lato la fruizione turistica che arriva a 2000 presenze al giorno, dall’altro la vita dopo le 18, con la presenza dei frati».

La fotografia

A proposito di fotografia e di partner storici, di cui si diceva, lo sono senza dubbio l’Archivio Fotografico Italiano e il fotoclub Il Sestante, che propongono anch’essi mostre fotografiche di pregio, che riflettono – con altro linguaggio – sul concetto di limite.

La fotografia può essere un modo per comunicare ma anche per connettere, noi crediamo molto nella rete» dice Claudio Argentiero di Afi, che proporrà tre diverse mostre aperte a Villa Pomini come evento inaugutrale del festival: una mostra di Ugo Panella sul tema della morte, attraverso le donne piangenti che un tempo accompagnavano per lavoro i funerali e i momenti di lutto; una di Giovanni Mereghetti sul carcere; una terza di Luca Catalano Gonzaga su Africa e Afghanistan
«Una occasione per fare anche una riflessione sul fotoguornalismo, e sui limiti della libertà di espressione oggi».

Quanto al Sestante di Gallarate, «portiamo mostra di Antonio Delluzio, che propone una tecnica antica che consente risultati stupefacenti senza il photoshop e i filtri di oggi» dice Salvatore Benvenga.

Civico 3 inaugurerà il 18 febbraio la mostra “margine”, di Sara Gorlini e Chiara Mazzeri.

Il programma Filosofarti 2023 e la polemica sul volantino “al maschile”

Difficile sintetizzare in modo equilibrato la ricca proposta. I nomi più di spicco protagonisti delle lectio magistralis – prevalentemente alle Arti – sono quelli già citati di Chomsky, Benesayag e Cacciari, ma anche Gherardo colombo, Alberto Cozzi, Maurizio Ferraris, Attilio Geroni, Vito Mancuso, Luciano Manicardi, Luca Mercalli, Andrea Moro, Marco Senaldi e Carlo Sini.

Nota di polemica locale: sui social è comparso più di un post che, segnalando la grafica di presentazione, notava come tutti i “big” fossero uomini. Forse una stonatura nella selezione dei nomi (in un programma ben più ampio),  cui però gli organizzatori hanno contrapposto il ruolo eminente delle donne nell’organizzazione e nel pensiero che la sorregge, a partire da Cristina Boracchi e non solo: «Su dicei persone del gruppo centrale ci sono solo due uomini» nota con un pizzico d’ironia Marco Colnago.

Tra gli altri ospiti meritano una sottolineatura anche il ritorno di Matteo Saudino, ma anche la consueta e collaudata proposta che affianca alle lezioni di Franco Trabattoni gli spettacoli della Compagnia Carlo Rivolta.

La collaborazione con associazioni, musei, mondo della formazione

Si diceva della difficoltà di sintetizzare un programma davvero ricco e articolato, espressione di una proposta ragionata nel nucleo centrale di appuntamenti e nell’accostamento poi di tanti momenti pensati insieme ad associazioni, Ordini professionali, realtà di formazione.

Ad esempio nel caso della collaborazione del Maga: «Abbiamo concordato il 12 marzo un appuntamento speciale con Marco Senaldi, anche all’interno della mostra su Andy Warhol» ricorda la direttrice Emma Zanella.

Diversi i momenti previsti sul tema teologico, sotto l’etichetta specifica di TeoFilisofarti: l’incontro con Don Alberto Cozzi (“il prendere forma dell’infinito nel finito”) a Villa Cagnola a Gazzada, l’incontro con Elisa Belotti e Alice Bianchi su “femminismo, fede cristiana e società”. Il medico Franco Zaro guiderò la riflessione con Don Virginio Colmegna, alle Acli, sul tema della salute: «è una ricerca continua, un confine che si muove, un cantiere sempre aperto per le associazioni di persone in condizioni di fragilità e disabilità». Riflessione teorica, ma anche scontro con la realtà di servizi socio-sanitari che vanno impoverendosi.

La Società Gallaratese per gli Studi Patri proporrà un evento dedicato a Luciana Zaro, «non solo per una collaborazione decennale con Treccia, ma anche perché tra gli scopi della Studi Patri non c’è solo la cura delle antichità ma anche la valorizzazione delle istanze della città, quindi anche le persone che hanno vissuto la contemporaneità» dice Massimo Palazzi, presidente della società ed ex assessore alla cultura.

Musica, danza e molto altro

Ci sarà la musica, con diversi eventi: un concerto della corale del Seprio, la «prima esecuzione in Italia» della Decima di Beethoven a opera dell’Orchestra Filarmonica Europea del maestro Marcello Pennuto, una lezione di Cinzia Puricelli di Proscaenium (7 marzo) dedicata a Nurayev.
E ancora il Conservatorio Puccini: il maestro Macaluso proporrà al Teatro del Popolo (26 febbraio) “il limite della tonalità”.

Tra le altre collaborazioni già avviate quella con  l’Associazione Italiana di Psicologia Psicosomatica, che propone l’incontro con Benasayagm, «autore internazionale propone una riflessione profonda sulla sofferenza», a confronto Riccardo Marco Scognamiglio, Andrea Zoccarato e Alessia Leoni.

Ospitano incontri anche Biblos Mondadori di Gallarate e Galleria Boragno a Busto Arsizio.

Il limite delle città

Il Limite si declina anche come confine tra città e campagna, un tema interessante – specie in Italia – che viene evocato da tre diversi percorsi: l’incontro sui “sentieri metropolitani” con Gianni Biondillo a Samarate (evento del gruppo Samarate Loves Books) e un incontro e una mostra proposti da Vivere Crenna, altra associazione che regala sempre momenti di spessore al festival.

«Alle Scuderie Martignoni Luca Gaeta si confronterà sul tema delle periferie a dialogo con la fotografa di architettura Isabella Sassi Farias» dice Anna Locarno. «Parallelamente a questa attività, che ha anche il patrocinio dell’Ordine degli architetti grazie all’architetto Paola Girola, ci sarà una mostra che sarà inaugurata a Villa Delfina il 19 febbraio sul tema del confine della città, con scatti fotografici diIsabella Sassi Farias a Crenna, in dialogo con i disegni di Ferruccio Locarno».

 

QUI POTETE SCARICARE IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL FILOSOFARTI 2023

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Febbraio 2023
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